COMUNICATO STAMPA: Socialmente pericolose sono le ingiuste detenzioni!
Socialmente
pericolose sono le ingiuste detenzioni!
Mercoledì
19 febbraio un ragazzo di 20 anni, Manuel, è stato condotto dai
carabinieri di Viareggio, contro la sua volontà e quella della sua
famiglia, presso una struttura psichiatrica di Aulla, dove sarà
tenuto in custodia per un periodo di tempo non ancora definito.
La
famiglia di Manuel ha richiesto auto al Collettivo Antonin Artaud.
A
Manuel è stata diagnosticata l'iperattività all'età di 6 anni. Era
il 2001, anno in cui in Italia la Commissione Unica per il Farmaco,
rilevata un'elevata incidenza dell'ADHD nei bambini italiani,
delibera la reintroduzione del Ritalin, dopo aver invitato la
Novartis ad occuparsi della sua commercializzazione.
Da
allora e negli anni a seguire vengono somministrati a Manuel vari
tipi di farmaci tra cui prima il Risperdal, poi il Seroquel e a
seguire vari neurolettici.
Dal
2007 in poi Manuel viene costretto dal Tribunale dei Minori in varie
residenze psichiatriche dalle quali scappa per tornare a casa dalla
sua famiglia, nonostante questa abbia sempre espresso la volontà di
accoglierlo e non ha mai avuto problemi nel fornirgli cure adeguate.
La
residenza in strutture residenziali, unitamente alla somministrazione
di massicce quantità di farmaci a cui era obbligato, nel corso degli
anni ha provocato vari problemi fisici a Manuel; solo negli ultimi 7
mesi trascorsi nell'ultima comunità residenziale dove era stato
mandato ha preso 30 kg e sviluppato problemi alla vista.
Le
fughe di Manuel hanno condotto ad una sentenza di pericolosità
sociale nei suoi confronti e alla disposizione del suo trasferimento
in una struttura che accetta pazienti con misure di sicurezza
alternative all'OPG (Ospedale Psichiatrico Giudiziario). Per impedire
che questo ulteriore abbuso avvenisse, martedì 18 febbraio, l'intera
famiglia si è incatenata in casa per impedire che Manuel gli venisse
strappato ancora una volta ed essere condotto nella struttura
prescelta dal Magistrato di Sorveglianza. Il padre e la madre
chiedono solo che Manuel possa restare a casa con loro in modo che
possa vivere vicino ai suoi cari e che possa andare a lavorare col
padre, sostenendo la falsità della pericolosità del ragazzo. La
sera stessa però i carabinieri lo hanno prelevato da casa per
portarlo prima nel reparto psichiatrico dell'Ospedale Versilia e poi,
la mattina dopo, nella struttura psichiatrica di Aulla.
Esprimiamo
piena solidarietà a Manuel e alla famiglia, che sta lottando per la
sua liberazione da una detenzione ingiusta, motivata da una sentenza
di pericolosità sociale altrettanto ingiusta e insensata. Chi scappa
per tornare a casa non è pericoloso, vuole solo tornare da chi gli
vuole bene. Una sentenza che viene dal parere tecnico delle stesse
istituzioni che lo hanno prima imbottito di farmaci, sin da quando
era solo un bambino e poi trasferito da una residenza psichiatrica
all'altra , nonostante la famiglia potesse e fosse fermamente
disposta a garantirgli le adeguate cure, è un evidente segno di come
le istituzioni siano incapaci di ammettere i propri errori e incapaci
di qualsiasi autocritica.
Collettivo
antipsichiatrico Antonin Artaud
antipsichiatriapisa@inventati.org
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