A Pisa è nato il collettivo antipsichiatrico Antonin Artaud contro gli usi ed abusi della psichiatria.
Nessuno di noi è psichiatra, psicologo o uno "specialista " della mente ma siamo tutte persone
interessate a contrastare gli effetti nefasti che questa scienza del controllo produce sull'intero corpo sociale.
Ci sembra necessario mettere in discussione le pratiche di esclusione e segregazione indirizzate
a tutti quelli che non accettano il sistema di valori imposto dalla società.
E' arrivato il momento di rompere il silenzio che permette il brutale perpetuarsi di tutte le
pratiche psichiatriche e di smascherare l'interesse economico che si cela dietro
l'invenzione di nuove malattie per promuovere la vendita di nuovi farmaci.
Ci proponiamo di fornire:
- un aiuto legale
- informazione sui farmaci e sui loro effetti
collaterali
- denunciare le violenze e gli abusi della psichiatria

Chiunque è interessato può intervenire alle nostre assemblee che si svolgano
tutti i martedì alle 21:30 c/o lo Spazio Antagonista Newroz in via Garibaldi 72 a PISA
per info : antipsichiatriapisa@inventati.org
3357002669

attivo il nuovo sito del collettivo
www.artaudpisa.noblogs.org

lunedì 20 novembre 2017

CIAO GIORGIO ANTONUCCI...



Apprendiamo con tanta tristezza la notizia della scomparsa di Giorgio Antonucci, avvenuta sabato 18 novembre nella sua casa di Firenze.
Perdiamo un grande uomo, che con una pratica coerente alle sue idee, ha contribuito a liberare tante persone rinchiuse nelle strutture manicomiali e ha lottato contro la psichiatria e i suoi abusi.

In suo ricordo mettiamo il link a questo video:


il Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud - Pisa

sabato 18 novembre 2017

lun20/11 TRANSGENDER DAY: a Pisa proiezione di "The DANISH GIRL" c/o aula magna Scienze Politiche

"The Danish Girl"
Lunedì 20 Novembre alle ore 20:30 c/o Aula Magna Scienze Politiche - Via Serafini 3 Pisa

All'interno del Cineforum "Robe da Matti?" abbiamo deciso di inserire la proiezione di "The Danish Girl" in occasione del Transgender Day of Remembrance che si celebra il 20 novembre per ricordare le vittime dovute alla transfobia, riconducibile ancora una volta alla matrice patriarcale.

Come collettivo antipsichiatrico Antonin Artaud insieme a Queersquilie, La Collettiva abbiamo pensato di condividere, in seguito alla proiezione del film, una riflessione sui legami tra sessualità e psichiatrizzazione.
La transessualità è stata infatti concepita sin dagli anni '60 come una patologia, un disturbo dell'orientamento sessuale definito disforia di genere e inserito nel 1980 nel Dsm (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali). In questo manuale sono diversi gli orientamenti sessuali ad essere stigmatizzati come patologie psichiatriche ed essere dunque approcciati come questioni di tipo medico. Se nel 1973 l'omosessualità viene finalmente espulsa dal Dsm, la transessualità continua ad apparrire tra le patologie psichiatriche anche nella versione più recente del manuale, nel 2015.
La lettura psichiatrizzante accompagna le persone trans nel loro percorso di vita poichè in numerosi protocolli per il cambio dei documenti, come in molte altre sfere della vita quotidiana, è richiesta una perizia di disforia di genere.

Ci interessa dunque cogliere questo momento per confrontarci sia sulla tematica presentata che sulle lotte che, in vari campi, vengono combattute per riconoscere il diritto di ognun@ di noi a vivere il proprio corpo e la propria sessualità in libertà.


per info:antipsichiatriapisa@inventati.org

giovedì 9 novembre 2017

CINEFORUM ANTIPSICHIATRICO "ROBE DA MATTI?" c/o Dipartimento di Scienze Politiche a Pisa



“ROBE DA MATTI?” ciclo di film sulla follia e la sua percezione.

L'assemblea Aula R e il collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud, presso l'aula magna del Dipartimento di Scienze politiche in via Serafini 3, propongono un ciclo di film al fine di affrontare il tema dello stigma della salute mentale e degli abusi che avvengono nel campo della psichiatria.
Folle? Normale? Chi definisce quali sono i confini dell'uno e dell'altro?
Con questa introduzione non vogliamo proporre delle risposte, ma stimolare i vostri (e anche nostri) dubbi sul tema della salute mentale e della psichiatria, visionando alcune pellicole e dopo confrontarci su questi temi.
Tutte le proiezioni inizieranno alle ore 21

15 novembre "the Experimet"- Paul Scheuring (2010)
“Ispirato al reale esperimento di Philip Zimbardo avvenuto a Stanford nel 1971. L'esperimento prevedeva l'assegnazione, ai volontari che accettarono di parteciparvi, dei ruoli di guardie e prigionieri all'interno di un carcere simulato. L'esperimento della prigione di Stanford fu un esperimento psicologico volto a indagare il comportamento umano in una società in cui gli individui sono definiti soltanto dal gruppo di appartenenza.”

29 novembre "la Pecora nera"- Ascanio Celestini(2010)
 "Il manicomio è un condominio di santi. So' santi i poveri matti asini sotto le lenzuola cinesi, sudari di fabbricazione industriale, santa la suora che accanto alla lucetta sul comodino suo si illumina come un ex voto. E il dottore è il più santo di tutti, è il capo dei santi, è Gesucristo".

6 dicembre "Mommy"- Xavier Dolan (2014) 
In un possibile futuro prossimo, il Canada ha approvato una controversa legge, denominata S-14, che consente ai parenti di minori difficili, in caso di emergenza, di effettuare un ricovero coatto presso un istituto psichiatrico, saltando la procedura legale. Diane, una donna sola, entra nel centro di recupero al quale Steve, il figlio quindicenne, è stato affidato dopo la morte del padre. “
Per info: antipsichiatriapisa@inventati.org

venerdì 27 ottobre 2017

ELETTROSHOCK: MA QUALE CURA?



ELETTROSHOCK: MA QUALE CURA?



Come Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud da anni siamo impegnati sul territorio per contrastare gli abusi della psichiatria, ponendo particolare attenzione alle modalità e ai meccanismi attraverso i quali essa si espande sempre più capillarmente e trasversalmente.



A quasi ottanta anni dalla sua invenzione, possiamo affermare che l’elettroshock è l’unico trattamento, che prevede come cura una grave crisi organica dei soggetti indotta a tale scopo, mai dichiarato obsoleto.

Anzi, si è cercato di modernizzarlo, sin dai primi anni, infatti già nel 1943 il professor Delay mise a punto una nuova tecnica: l’elettroshock sotto narcosi, anche detta elettroshock terapia modificata.



L’elettroshock oggi viene chiamato TEC (terapia elettroconvulsiva) ma rimane la stessa tecnica inventata nel 1938 da Cerletti e Bini. Cambiare nome all’elettroshock ha aperto la via a due ordini di cambiamento: anzitutto si è assicurato il proseguimento del trattamento riducendo il dibattito alle linee guida per l’utilizzo, nei soli ambiti medici e politici; l’altro cambiamento è rappresentato dall’opinione diffusa che lo vede come pratica non più utilizzata, superata e obsoleta, allo stesso modo dei salassi per mezzo di sanguisughe. Invece si tratta sempre di far passare la corrente elettrica per la testa di un paziente, che passando attraverso il cervello, produce una convulsione generalizzata. Migliorandone le garanzie burocratiche, così come introducendo alcune modifiche nel trattamento, vedi anestesia totale e farmaci miorilassanti , non si cambia la sostanza della TEC.

Rimangono la brutalità, la sua totale mancanza di validità scientifica e l’assenza di un valore terapeutico comprovato. I meccanismi di azione della TEC non sono noti. Per la psichiatria «rimane irrisolto il problema di come la convulsione cerebrale provochi le modificazioni psichiche» e «non è chiaro quali e in che modo queste modificazioni (dei neurotrasmettitori e dei meccanismi recettoriali) siano correlate all’effetto terapeutico» (G. B. Cassano, Manuale di Psichiatria). Ma per chi subisce tale trattamento la perdita di memoria e i danni cerebrali sono ben evidenti e possono essere rilevati attraverso autopsie e variazioni elettroencefalografiche anche dopo dieci o venti anni dallo shock.

Relativamente all’attuale e globalizzato panorama d’impiego dell’elettroshock, poco trasparente e condiviso, continuiamo a porci domande come queste.


Perché questo trattamento medico – che per stessa ammissione di molti psichiatri che lo hanno applicato e che continuano ad applicarlo – utilizzato in passato come metodo di annichilimento dell’umano, come strumento di tortura, come mezzo repressivo contro la disobbedienza, non viene dichiarato superato dalla storia?



È sufficiente praticare un’anestesia totale per rendere più umana e dignitosa e legittima la sua applicazione?

Durante la sua applicazione pratica, si sta ancora immettendo corrente elettrica verso il cervello di un proprio simile oppure si effettua un intervento equiparato ad ogni altra operazione chirurgica peraltro senza usare bisturi?

Possono dei benefici temporanei, che per avere effetto devono comunque essere accompagnati dall’assunzione di psicofarmaci, essere un valido motivo per usare questo trattamento?

Si possono ignorare gli effetti negativi dell’elettroshock?



Ci teniamo a ribadire che nonostante le vesti moderne l’elettroshock rimane una terapia invasiva, una violenza, un attacco all'integrità psicologica e culturale di chi lo subisce. Insieme ad altre pratiche psichiatriche come il TSO, l’elettroshock è un esempio, se non l’icona, della coercizione e dell’arbitrio esercitato dalla psichiatria. Il  percorso di superamento dell’elettroshock e di tutte le pratiche non terapeutiche deve essere portato avanti e difeso in tutti i servizi psichiatrici, in tutti i luoghi e gli spazi di cultura e formazione dove il soggetto principale è una persona, che insieme ai suoi cari, soffre una fragilità.

Per chiunque voglia approfondire l’argomento, come collettivo abbiamo scritto il libro “ELETTROSHOCK. La storia delle terapie elettroconvulsive e i racconti di chi le ha vissute.” Edizioni Sensibili alle foglie 2014. Questo libro propone un viaggio nella storia delle shock terapie, che precedono e accompagnano l’applicazione della corrente elettrica al cervello degli esseri umani e delle testimonianze di persone in carne ed ossa, che sono state sottoposte all’elettroshock. Lo trovate sul nostro sito scaricabile gratuitamente www.artaudpisa.noblogs.org


COLLETTIVO ANTIPSICHIATRICO ANTONIN ARTAUD, Via San Lorenzo 38 Pisa, tel. 3357002669  antipsichiatriapisa@inventati.org  www.artaupisa.noblogs.org

giovedì 5 ottobre 2017

PISA. giov 12/10 APERICENA MUSICALE BENEFIT per le spese legali del Collettivo Artaud



GIOVEDI’ 12 OTTOBRE
Il Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud e l’Osservatorio Antiproibizionista Canapisa Crew 
Presentano:
APERICENA MUSICALE

 BENEFIT per le spese legali del Collettivo Artaud dalle ore 19
c/o Circolo Anarchico vicolo del Tidi 20 Pisa

giovedì 7 settembre 2017

FIRENZE: dom 24/09 presentazione di CORRENTI di GUERRA c/o Vetrina Libertaria



FIRENZE DOMENICA 24 SETTEMBRE alle ore 18:20
 All’interno della 8° edizione della Vetrina Anarchica e Libertaria c/o Teatro ObiHall via Fabrizio De Andrè angolo Lungarno Aldo Moro presentazione di:

“CORRENTI di GUERRA. Psichiatria militare e faradizzazione durante la Prima guerra mondiale.”
cura di MARCO ROSSI autoprodotto dal Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud-Pisa
a seguire dibattito con l’autore, il collettivo e Chiara Gazzola

per info e programma completo della Vetrina: https://www.autistici.org/ateneolibertariofiorentino/vetrina.htm

Collettivo Antipsichiatrico "Antonin Artaud" Pisa - 2007 antipsichiatriapisa@inventati.org