AGGIORNAMENTI SULLA VICENDA di ALICE DI VITA
Sotto
trovate una lettera di Antonio Di Vita con gli ultimi aggiornamenti sulla
vicenda di Alice.
Antonio da
tempo lotta per la libertà di scelta terapeutica, contro l’obbligo di cura e
per la liberazione di sua figlia Alice. Ad Antonio è negato il diritto di
visitare sua figlia, infatti da quando è stato nominato un Amministratore di
Sostegno ogni volontà di Alice e suo padre è stata calpestata. Vi chiediamo di pubblicare la
storia di Antonio e sua figlia sui vostri canali e sui vostri siti, di inoltrarla
il più possibile nella speranza che altri si uniscono alla sua battaglia per la
liberazione di Alice.
Collettivo
Antipsichiatrico Antonino Artaud
AGGIORNAMENTI
SULLA VICENDA di ALICE DI VITA
Il giorno 15/07/20 alle 18:16 Alice è stata
ricoverata al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Bibbiena, per dislocazione della
nuova cannula tracheostomica. La cannula in questione era stata inserita dal
pneumologo dell’ Istituto La Consolata di Serravalle di Bibbiena, nella trachea
di mia figlia il giorno 14/07/20 in sostituzione di quella che già aveva. Fin
dai primi momenti mia figlia ha manifestato irritazione, irrequietezza e
sintomi di rigetto di questa nuova cannula. Sintomi che si sono aggravati e che
ne hanno determinato il ricovero presso il Pronto Soccorso di Bibbiena.
Non riuscendo a reinserire la cannula, dal Pronto Soccorso
di Bibbiena Alice è stata trasferita al Pronto Soccorso dell’Ospedale di
Arezzo, con richiesta urgente di visita otorinolaringoiatrica.
Sono stato contattato telefonicamente durante il
tragitto verso l’Ospedale di Arezzo e mi sono recato immediatamente là.
Raggiunto il Pronto Soccorso ho parlato con la Dr.ssa De Giorgi G. la quale,
prima di visitare Alice, mi ha chiesto informazioni riguardo alla storia
clinica di mia figlia. Dopo aver visitato Alice la Dr.ssa mi ha informato sulle
condizioni di mia figlia e mi ha chiesto se conoscevo chi seguiva il problema
della cannula e da quanto tempo Alice non era stata visitata. Io ho risposto
che Alice era seguita da un medico pneumologo e che proprio il giorno 14/07/20
aveva sostituito la cannula a mia figlia.
La Dr.ssa De Giorgi, irrigidendosi e scura in volto,
ha espresso una considerazione: “Strano che il pneumologo non si sia accorto
del cercine nella trachea di Alice”. La dottoressa mi ha quindi richiesto il
perché ad Alice non era stata tolta la cannula dopo così tanto tempo, visto e
considerato che non c’è malacia. A seguito delle mie spiegazioni date sulla
base dei fatti che ho constatato di persona, la dottoressa è rimasta
esterrefatta da tutto quanto è stato fatto, o meglio non fatto. Mi ha spiegato che la situazione attuale di
Alice è molto critica e mi ha anche detto che avrebbe esposto il caso al suo
responsabile, Dr Guido Ciabatti, per intervenire chirurgicamente al più presto
per la rimozione del cercine e della cannula,
per rimettere Alice in condizioni di tornare a respirare in modo
autonomo senza più bisogno di protesi.
La Dr.ssa De Giorgi ha espresso anche un’altra
perplessità riguardo al fatto che, sebbene le corde vocali di Alice siano
parzialmente paralizzate, Alice riesca a parlare. Perché le corde vocali sono
solo parzialmente e non del tutto paralizzate come avviene nella stragrande
maggioranza dei casi? L’ho messa al corrente di fatti e cose delle quali sono a
conoscenza e il suo sbalordimento è divenuto ancora maggiore.
Le tante richieste rivolte al giudice tutelare sia
tramite istanze, sia attraverso lettere da me stesso scritte, affinché io
potessi prendermi cura di mia figlia e farla curare presso centri altamente
specializzati che avevo personalmente contattato e che si erano dimostrati
pronti ed ottimisti per la risoluzione del caso di mia figlia si sono rilevate
ad oggi vane. Il giudice tutelare e l’amministratore di sostegno di Alice hanno
sempre rigettato le mie richieste, spesso con meschine giustificazioni,
incuranti del dolore e disagio fisico e morale arrecato ad Alice. Possibile che
in oltre tre anni nessuno si sia preoccupato minimamente di far visitare Alice
da persone veramente competenti nella materia?
D’altra parte il giudice ha eluso la legge del 2009 (citata nelle istanze
poste dal mio avvocato, Dr.ssa Malune) non prendendo in considerazione la
volontà espressa da mia figlia di voler tornare a vivere con suo padre. Questa
precisa volontà di mia figlia è stata da lei esternata ben tre volte in date
differenti: la prima durante l’udienza del 19/11/18, la seconda in una lettera
del 18/03/19 indirizzata al giudice tutelare e la terza nella relazione della
C.T.U., Dr.ssa Biagi, del gennaio 2020.
Il giorno 21/07/20 mi sono recato, accompagnato dal
collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud, dal garante dei diritti delle
persone private di libertà della regione Toscana e dal difensore civico
regionale. Hanno ascoltato il mio racconto della storia di Alice e il difensore
civico si è dimostrato interessato ad approfondire la vicenda.
Vi chiedo di sostenermi nella mia battaglia per ridare
la vita ad Alice che si torva reclusa senza aver commesso alcun reato e senza
alcuna prospettiva di vita nel vero senso della parola.
Antonio Di Vita