A Pisa è nato il collettivo antipsichiatrico Antonin Artaud contro gli usi ed abusi della psichiatria.
Nessuno di noi è psichiatra, psicologo o uno "specialista " della mente ma siamo tutte persone
interessate a contrastare gli effetti nefasti che questa scienza del controllo produce sull'intero corpo sociale.
Ci sembra necessario mettere in discussione le pratiche di esclusione e segregazione indirizzate
a tutti quelli che non accettano il sistema di valori imposto dalla società.
E' arrivato il momento di rompere il silenzio che permette il brutale perpetuarsi di tutte le
pratiche psichiatriche e di smascherare l'interesse economico che si cela dietro
l'invenzione di nuove malattie per promuovere la vendita di nuovi farmaci.
Ci proponiamo di fornire:
- un aiuto legale
- informazione sui farmaci e sui loro effetti
collaterali
- denunciare le violenze e gli abusi della psichiatria

Chiunque è interessato può intervenire alle nostre assemblee che si svolgano
tutti i martedì alle 21:30 c/o lo Spazio Antagonista Newroz in via Garibaldi 72 a PISA
per info : antipsichiatriapisa@inventati.org
3357002669

attivo il nuovo sito del collettivo
www.artaudpisa.noblogs.org

martedì 23 novembre 2010

COMUNICATO STAMPA DEL TELEFONO VIOLA DI MILANO


TELEFONO VIOLA DI MILANO – CONTRO GLI ABUSI DELLA PSICHIATRIA
Via tei Transiti 28 Tel. 022846009
LA CONTENZIONE FISICA IN OSPEDALE

DOPO L’SPDC DELL’OSPEDALE DI VALLO DI LUCANIA
E DOPO L’SPDC DELL’OSPEDALE SANTISSIMA TRINITÀ DI CAGLIARI
LO SCANDALO DEI REPARTI PSICHIATRICI DELL’OSPEDALE DI NIGUARDA


Nella maggior parte dei reparti di psichiatria degli ospedali italiani anche dopo la legge 180 è rimasta l’usanza manicomiale di legare i ricoverati al loro letto.
Le agghiaccianti immagini in diretta della morte di Francesco Mastrogiovanni, morto legato ad un letto di contenzione nell'Ospedale di Vallo della Lucania il 4 agosto 2009, e la morte di Giuseppe Casu, avvenuta il 22 giugno 2006, quando anch’egli era legato ad un letto di contenzione dell’Ospedale Santissima Trinità di Cagliari, e di cui in questi mesi si sta celebrando il processo, sono una testimonianza dell’orrore a cui può arrivare la pratica della coercizione nei trattamenti psichiatrici.
Anche negli SPDC (Sevizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura) dell’Ospedale di Niguarda si usa legare i ricoverati al loro letto ed imporre terapie farmacologiche non accettate.
Il Telefono Viola di Milano è in grado di denunciare pubblicamente alcuni gravissimi abusi avvenuti in questi ultimi anni nei reparti di Psichiatria 1 e Psichiatria 3 (Grossoni 1 e Grossoni 3).
Al reparto di Psichiatria 2 (Grossoni 2), inoltre, il primario e la grande maggioranza degli psichiatri del reparto hanno portato avanti una iniziativa collettiva contro l’unica psichiatra che privilegi il
rapporto umano e fiduciario con i pazienti e sia contraria alle contenzioni fisiche. L’iniziativa è culminata nella sospensione della D.sa Nicoletta Calchi da parte del Consiglio di Disciplina dell’Ospedale. Tale sospensione ha dato luogo ad una delle più clamorose e imponenti proteste di pazienti dell’intera storia dell’Azienda Ospedaliera di Niguarda Ca’ Granda e dell’intera Lombardia: ben 112 suoi pazienti, insieme ad altre centinaia di persone, hanno firmato una lettera in cui chiedono il rispetto dei principi della legge180 all’interno dei reparti psichiatrici di Niguarda ed il reintegro pieno nelle sue funzioni della loro psichiatra di fiducia.

Legare i ricoverati al loro letto è una forma di tortura che non ha alcuna giustificazione ammissibile.

Parafrasando “1984” di Gorge Orwell (Il fine della tortura è la tortura ) possiamo ben dire che: il fine della contenzione fisica è la contenzione fisica.

Telefono Viola di Milano: per informazioni tel. 333 463 7025

Collettivo Antipsichiatrico "Antonin Artaud" Pisa - 2007 antipsichiatriapisa@inventati.org