Nessuno di noi è psichiatra, psicologo o uno "specialista " della mente ma siamo tutte persone
interessate a contrastare gli effetti nefasti che questa scienza del controllo produce sull'intero corpo sociale.
Ci sembra necessario mettere in discussione le pratiche di esclusione e segregazione indirizzate
a tutti quelli che non accettano il sistema di valori imposto dalla società.
E' arrivato il momento di rompere il silenzio che permette il brutale perpetuarsi di tutte le
pratiche psichiatriche e di smascherare l'interesse economico che si cela dietro
l'invenzione di nuove malattie per promuovere la vendita di nuovi farmaci.
Ci proponiamo di fornire:
- un aiuto legale
- informazione sui farmaci e sui loro effetti
collaterali
- denunciare le violenze e gli abusi della psichiatria
Chiunque è interessato può intervenire alle nostre assemblee che si svolgano
tutti i martedì alle 21:30 c/o lo Spazio Antagonista Newroz in via Garibaldi 72 a PISA
per info : antipsichiatriapisa@inventati.org
3357002669
attivo il nuovo sito del collettivo
www.artaudpisa.noblogs.org
mercoledì 31 gennaio 2024
martedì 30 gennaio 2024
BRESCIA: sabato 17/02 VOLANTINAGGIO ANTIPSICHIATRICO - CONTESTI DI CURA O LUOGHI DI TORTURA?
come ASSEMBLEA RETE ANTIPSICHIATRICA saremo a Brescia sabato 17 febbraio alle ore 16 in piazza della Vittoria alle ore 16 per un VOLANTINAGGIO ANTIPSICHIATRICO
CONTESTI DI CURA O LUOGHI DI TORTURA?
Questo testo affronta la violenza strutturale che regola la vita all’interno di moltissimi centri residenziali per persone con disabilità o fragilità psichica. Si parte dai maltrattamenti avvenuti nella struttura di Montalto di Fauglia gestita dalla Stella Maris, passando per gli abusi all’interno delle strutture della Cooperativa Dolce di Bologna, per arrivare agli orrori della Comunità Shalom, nel bresciano. Una violenza capillare sostenuta quotidianamente dal silenzio di moltissimi “professionisti”, tecnici dei servizi, operatori, assistenti ed educatori.
Presso
il Tribunale di Pisa si sta tenendo un processo
per i maltrattamenti avvenuti nella struttura di Montalto di Fauglia
gestita dalla Fondazione STELLA MARIS. Una vicenda sepolta nel
silenzio che ha trovato nell’ultimo anno il supporto e il sostegno
del Collettivo antipsichiatrico Antonin Artaud. Il Consulente Tecnico
chiamato dalla procura a relazionare sui fatti ha scritto: “Leggendo
gli atti del presente procedimento abbiamo rinvenuto sicuramente la
menzione di una lunga tradizione di abuso e violenza da parte degli
operatori, radicata negli anni, e in parte tollerata, in parte
ignorata della direzione delle strutture”. Ed ancora: “In queste
situazioni si sviluppano degenerazioni in cui la violenza e la
sopraffazione divengono gli strumenti usati ogni giorno, e
l’istituzione perde le sue caratteristiche terapeutiche per
divenire un luogo meramente coercitivo e afflittivo” facendo
riferimento a condotte “tipiche delle istituzioni totali”. Si
parla di maltrattamenti fisici, verbali e trattamenti degradanti
quotidiani. Spintoni, schiaffi, minacce e vessazioni costanti,
talmente palesi da lasciar presumere abusi anche peggiori. Una
violenza non episodica ma strutturale.
Delle
diciassette persone coinvolte, il processo attualmente vede ancora
imputati quindici tecnici e
operatori,
tra cui le due dottoresse che gestivano la struttura e il Direttore
Sanitario della Stella Maris. Un operatore ha patteggiato la pena,
mentre il Direttore generale Roberto Cutajar, che ha scelto il rito
abbreviato, è stato condannato a 2 anni e 8 mesi, per essere infine
assolto nel processo d’appello. Tra gli ospiti della struttura
ricordiamo Mattia, morto nel 2018 per soffocamento in seguito al
blocco della glottide dovuto alla somministrazione prolungata ed
eccessiva di psicofarmaci. I continui cambi di terapia avevano
comportato disfunzionalità e rischi al momento dei pasti di cui la
famiglia non è mai stata informata. Il processo in primo grado si è
chiuso con nessuna responsabilità da parte dei medici e della
struttura.
Non
crediamo nella giustizia dei tribunali, sappiamo che nessuna sentenza
metterà fine o scalfirà questa violenza.
L’orrore
di Montalto di Fauglia lo ritroviamo nell’uccisione per contenzione
avvenuta la notte del 27 agosto 2012 all’interno della struttura
‘Casa Dolce’ di Casalecchio di Reno (in provincia di Bologna)
gestita dalla Cooperativa Sociale Dolce. Quella sera M., 20 anni,
vorrebbe continuare a giocare con la playstation ma le regole interne
alla struttura non lo consentono. Gli operatori si impongono. Il
giovane non cede. Si apre uno scontro di potere che M. perde pagando
con la vita. L’indagine del PM si concentra su tre operatori
sociosanitari della cooperativa, indagati per omicidio colposo.
Secondo l’autopsia M. è morto per asfissia meccanica,
soffocamento. Mentre due operatori lo tenevano un terzo gli si
sarebbe seduto sopra, all’altezza del torace. Il processo dura
quattro anni e si conclude per tutti con l’assoluzione ‘perché
il fatto non costituisce reato’. Viene sostenuta la legittimità
della contenzione, la correttezza delle manovre effettuate, la loro
corrispondenza ai “protocolli”. La rispettabilità pubblica della
Cooperativa Dolce, dei suoi dirigenti responsabili e di tutta la
struttura ne esce intaccata, mentre niente all’interno della stessa
viene messo in discussione.
La
testimonianza che abbiamo raccolto di un operatore a tempo
determinato assunto a ‘Casa Dolce’ qualche anno dopo l’uccisione
di M., racconta il protrarsi di un’attitudine alla violenza verbale
e al confronto fisico punitivo/violento da parte di molti operatori
della residenza, accettato pressoché da tutta la struttura come
‘normale amministrazione’.
Di recente una nuova indagine ha visto coinvolta ancora la Cooperativa Dolce per quanto riguarda un’altra struttura in provincia di Bologna (Budrio),’Villa Donini’. Si parla di botte e insulti ai danni di persone disabili, schiaffi in testa e umiliazioni. Dodici operatori socio sanitari dipendenti della cooperativa sono stati interdetti dalla professione per un anno con l’accusa di maltrattamenti. Nonostante l’enormità dei fatti, sul territorio intorno a questa vicenda regna un silenzio sovrano.
Anche
quanto emerso all’interno della comunità Shalom parla della stessa
violenza. Abusi sistematici, insulti, minacce, punizioni degradanti e
inumane, privazione del sonno, isolamento e crudeltà come metodo.
Una presunta Comunità terapeutica che non cura le persone: le
maltratta, le umilia, le sradica dalla propria umanità. Dove gli
‘educatori’ vengono spesso individuati tra le persone che in
precedenza hanno subito lo stesso
trattamento, selezionati senza alcun tipo di formazione per dare
continuità ai metodi repressivi, avvilenti e degradanti, pratiche
che ancora oggi caratterizzano la comunità. Negli anni più volte la
struttura è finita nel mirino per situazioni di tortura ben lontane
da episodi sporadici o accidentali. Un’ampia organizzazione che fa
mostra di sé per la presunta accoglienza incondizionata, ma che vive
di metodi distanti anni luce dall’offrire cura e sostegno a ragazzi
e ragazze che vivono periodi di fragilità. Al di là della bella
facciata che mostra all’ingresso, Shalom è disfacimento,
afflizione e miseria.
Sebbene
questa vicenda abbia avuto grande impatto a livello mediatico, il
sensazionalismo legato al
marketing
dell’informazione ha già pressochè rimosso quanto avvenuto e le
sue implicazioni. Non
accettiamo
la retorica della “comunità degli orrori” e della “mela
marcia”, la comunità Shalom è conosciuta e attiva da lungo tempo
nel bresciano e trattamenti inumani e degradanti come abbiamo visto
non sono stati affatto un’eccezione al suo interno, come del resto
in moltissime altre strutture.
Dopo
gli abusi che hanno visto coinvolta di recente la Cooperativa Dolce,
di nuovo a Bologna si parla di maltrattamenti sistematici all’interno
di una residenza psichiatrica: persone legate a terra con del nastro
isolante, utilizzo punitivo della così detta ‘camera morbida’ su
ospiti ritenuti particolarmente ‘problematici’, chiusi anche per
giorni, somministrazione di farmaci in dosaggi superiori rispetto a
quanto prescritto. Questa volta si tratta di una struttura
socio-assistenziale per persone con disagio psichico di Bazzano in
Valsamoggia, Villa Angelica, gestita dalla cooperativa Altius. A
seguito della denuncia di un ex dipendente la struttura è stata
chiusa e le persone trasferite in altre strutture. Sono state emesse
sei misure cautelari nei confronti della direttrice e di altri cinque
dipendenti, indagati a vario titolo per maltrattamenti e sequestro di
persona. La direttrice si trova attualmente ai domiciliari, i cinque
dipendenti della struttura hanno invece ricevuto un provvedimento di
divieto di avvicinamento alle persone offese.
Privato
accreditato, grandi cooperative, fondazioni; enti che muovono molti
soldi e che spesso esercitano anche una certa influenza nei
rispettivi territori: la Stella Maris ad esempio è considerata
un’eccellenza a livello nazionale, riceve abbondanti finanziamenti
e onorificenze dalla Regione Toscana, la Cooperativa Dolce è una
mega cooperativa che gode di ampio appoggio e gestisce moltissimi
servizi nel bolognese, la Shalom è sempre stata sostenuta da
personaggi di rilievo.
Questi
racconti mettono sotto gli occhi di tutti i dispositivi
coercitivi/degradanti insiti in questa tipologia di strutture, dove
le persone, ridotte ad oggetti, diventano il bersaglio di violenze e
sopraffazioni quotidiane.
Luoghi
dove la contenzione fisica e farmacologica è consuetudine e dove le
prepotenze sono ordinarie e strutturali.
Riteniamo
sia importante non spegnere i riflettori su una violenza così
estesa, capillare, non episodica, accettata e sostenuta
quotidianamente dal silenzio di moltissimi “professionisti”,
tecnici e operatori, assistenti ed educatori, ci piacerebbe partire
da qui, dall’omertà che sorregge questi abusi, che non sono
episodi, ma più spesso la prassi che regola queste strutture.
Assemblea
Rete
Antipsichiatrica
https://assembleareteantipsichiatrica.noblogs.org/
Per
condividere esperienze e riflessioni:
assembleaantipsichiatrica@inventati.org
Pubblicato da Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud alle 16:53
lunedì 29 gennaio 2024
PISA: martedì 13/02 PRESIDIO in SOLIDARIETA’ alle VITTIME dei MALTRATTAMENTI presso il Tribunale di Pisa in Piazza della Repubblica
VERITA’ SUGLI ABUSI ALLA STELLA MARIS, SOLIDARIETA’ ALLE
VITTIME DEI MALTRATTAMENTI !
Il 13 febbraio 2024 alle ore 14
saremo ancora una volta davanti al Tribunale di Pisa dove si
terrà una nuova udienza per i maltrattamenti avvenuti nella
struttura di Montalto di Fauglia destinata ad ospitare persone
autistiche, gestita dalla Fondazione STELLA MARIS. In questa
ulteriore udienza dovrebbero venire sentite
alcune dottoresse imputate.
Nell’estate
del 2016, in seguito alla denuncia dei genitori di un giovane ospite,
la struttura è stata posta sotto controllo con l’installazione di
microcamere e, dopo tre mesi di intercettazioni, la Procura di Pisa,
dopo aver accumulato
prove evidenti, ha
configurato l’ipotesi di reato per maltrattamenti.
Tra gli
ospiti della residenza,
ricordiamo Mattia, morto successivamente nel 2018 per soffocamento,
in seguito al blocco della glottide dovuto molto
probabilmente al
prolungato e eccessivo
uso di psicofarmaci. I
continui cambi di terapia avevano comportato disfunzionalità e
rischi al momento dei pasti di cui la famiglia afferma
di non essere mai stata
informata. Per
questa vicenda è in corso un altro procedimento
penale, il processo
in primo grado si è chiuso con nessuna responsabilità da parte dei
medici e della struttura.
Il processo per maltrattamenti sta andando avanti da più di 6 anni con estrema lentezza: le udienze sono troppo diradate se si considera l’elevatissimo numero di persone invitate a testimoniare. Si tratta, infatti, del più grande processo sulla disabilità in Italia. Nel periodo della pandemia (caso unico nella storia della giustizia pisana) è stato ospitato nel Palazzo dei Congressi di Pisa.
Al momento gli imputati sono 15, tra essi le due dottoresse che gestivano la struttura e il Direttore Sanitario della Stella Maris. Due imputati sono usciti di scena: un operatore che ha patteggiato la pena e il Direttore generale Roberto Cutajar che, avendo scelto il rito abbreviato, è stato dapprima condannato a 2 anni e 8 mesi di reclusione, poi è stato assolto nel processo d’appello.
I genitori e i
tutori e altri testimoni già ascoltati hanno riportato le violenze
subite dai ragazzi di Montalto e documentate dalle videoregistrazioni
che testimoniano più di 280 episodi di violenza in meno di quattro
mesi, una violenza - quindi - non episodica ma strutturale.
Come
ha scritto nella sua relazione il consulente tecnico, professor
Alfredo Verde, chiamato a relazionare sui fatti avvenuti: «
Leggendo gli atti del presente procedimento abbiamo rinvenuto
sicuramente la menzione di una lunga tradizione di abuso e violenza
da parte degli operatori, radicata negli anni, e in parte tollerata,
in parte ignorata della direzione delle strutture”. Ed ancora: “In
queste situazioni si sviluppano degenerazioni in cui la violenza e la
sopraffazione divengono gli strumenti usati ogni giorno, e
l'istituzione perde le sue caratteristiche terapeutiche per divenire
un luogo meramente coercitivo e afflittivo. Il
comportamento degli operatori è apparso tipico delle istituzioni
totali »
.
Per
questi motivi, e per ricordare tutte le vittime degli abusi
psichiatrici che ancora oggi vengono perpetrati ai danni di persone
private della libertà personale e non in grado di difendersi da
sole, riteniamo doveroso seguire con attenzione le vicende di questo
processo nell'interesse di tutte/i.
Invitiamo
a partecipare al PRESIDIO in SOLIDARIETA’ alle VITTIME dei
MALTRATTAMENTI MARTEDI’ 13 FEBBRAIO ORE 14 presso il
Tribunale di Pisa in Piazza della Repubblica
Collettivo
Antipsichiatrico Antonin Artaud
Collettivo
Antipsichiatrico Antonin Artaud
via San Lorenzo 38, 56100
Pisa
antipsichiatriapisa@inventati.org
www.artaudpisa.noblogs.org
3357002669
Pubblicato da Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud alle 21:11
lunedì 22 gennaio 2024
VIAREGGIO: venerdì 2 febbraio ASSEMBLEA PUBBLICA sui MALTRATTAMENTI alla Stella Maris
VENERDì 2 FEBBRAIO a VIAREGGIO
c/o il Luogo della memoria e della Solidarietà, Loc. Varignano,
via Aurelia sud 20 (tra la cassa di risparmio di Lucca e il distributore Q8)
ASSEMBLEA PUBBLICA per PARLARE dei MALTRATTAMENTI AVVENUTI ALLA STELLA MARIS di Montalto di Fauglia
INVITIAMO TUTTI A PARTECIPARE
ore 18 proiezione reportage “LA STORIA DI MATTIA- Il più grande processo per maltrattamenti ai disabili in Italia” prodotto dalla RAI a cura di Maria Elena Scandaliato.
ore 18:30 ASSEMBLEA PUBBLICA APERTA
a seguire APERICENA
Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
Cantiere Sociale Versiliese
Comitato Sanità Pubblica Versilia Massa Carrara
per info: antipsichiatriapisa@inventati.org
Pubblicato da Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud alle 22:08
venerdì 19 gennaio 2024
VIAREGGIO: ven 2/2 ASSEMBLEA PUBBLICA sui MALTRATTAMENTI alla STELLA MARIS c/o il Luogo della Memoria e della Solidarietà
MALTRATTAMENTI AVVENUTI alla SEDE di Montalto di Fauglia della STELLA MARIS
APPELLO per un INCONTRO PUBBLICO
VENERDÌ 2 FEBBRAIO 2024 c/o il Luogo della memoria e della Solidarietà, Loc. Varignano,
via Aurelia sud 20 (tra la cassa di risparmio di Lucca e il distributore Q8)
Il 13 febbraio 2024 presso il Tribunale di Pisa si terrà terrà una nuova udienza, per i gravi fatti avvenuti nella struttura per persone autistiche di Montalto di Fauglia gestita dalla Fondazione STELLA MARIS.
Nell’estate del 2016, in seguito alla denuncia di un genitore, furono nascoste alcune microcamere nel centro di accoglienza di giovani persone con gravi disabilità. In tre mesi sono state registrate più di 280 violenze, dagli insulti agli atti sessuali mimati agli strattonamenti ai calci agli schiaffi… un orrore, proiettato in tribunale e visibile in rete.
23 ospiti vittime, 17 indagati.
Il più grande processo sui maltrattamenti sulle persone con disabilità nella storia italiana.
Una violenza non episodica, ma strutturale.
Ma non se ne parla, se non in qualche articolo nelle cronache locali.
Una delle vittime dei maltrattamenti, Mattia Giordani, è morto soffocato nel 2018 molto probabilmente a causa di un mix micidiale di psicofarmaci che gli ha bloccato la glottide durante un pasto. La vicenda giudiziaria è ancora in itinere e sulla storia di Mattia la madre, Sondra Cerrai, ha pubblicato nel 2020 Siamo tutti legati, Porto Seguro edizioni.
L’Istituto scientifico - Ospedale specializzato - Centro di assistenza Stella Maris si occupa di assistenza e cura dei disturbi e delle disabilità dell’infanzia e dell’adolescenza. La Stella Maris di fatto è un’istituzione privata convenzionata con il pubblico gestita dalla Curia di San Miniato e finanziata con soldi pubblici (milioni di euro l’anno) dalla Regione Toscana. La Regione, nonostante la gravità degli abusi, non ha ritenuto opportuno costituirsi come parte civile al processo.
Come collettivo Antonin Artaud abbiamo finora organizzato cinque presidi davanti al tribunale per portare la nostra solidarietà, denunciare i maltrattamenti e più in generale gli abusi della psichiatria e il ruolo della Stella Maris nella cosiddetta medicalizzazione, patologizzazione, farmacologizzazione delle giovani generazioni. Abbiamo attivamente collaborato alla realizzazione di un reportage (che trasmetteremo nel corso dell’incontro) che la RAI ha girato sull’intera vicenda, dopo che la regista ci ha contattato durante uno dei nostri presidi davanti al Tribunale di Pisa.
Riteniamo importante che si discuta di questi gravi avvenimenti, messi in sordina dai media nazionali.
Per questo motivo invitiamo tutte le realtà che da anni si impegnano nelle lotte sociali e in difesa della sanità pubblica, e tutte le persone interessate che possono arricchire il dibattito con le loro esperienze e testimonianze personali, a partecipare all’INCONTRO PUBBLICO che si terrà
VENERDÌ 2 FEBBRAIO 2024 c/o il Luogo della memoria e della Solidarietà, Loc. Varignano, via Aurelia sud 20 (tra la cassa di risparmio di Lucca e il distributore Q8)
***
*Ore
18 – proiezione del reportage “LA STORIA DI MATTIA- Il più
grande processo per maltrattamenti ai disabili in Italia” prodotto
dalla RAI a cura di Maria Elena Scandaliato
*ore 18:30
ASSEMBLEA PUBBLICA APERTA
➝ Sarà presente la famiglia di Mattia
*a
seguire APERICENA
INVITIAMO TUTTE/I A PARTECIPARE
all’iniziativa
INVITIAMO TUTTE/I A PARTECIPARE ANCHE AL PRESIDIO in SOLIDARIETA’ alle VITTIME dei MALTRATTAMENTI che si terrà MARTEDI’ 13 FEBBRAIO ORE 14 presso il Tribunale di Pisa in Piazza della Repubblica
Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
Collettivo
Antipsichiatrico Antonin Artaud
via San Lorenzo 38, 56100
Pisa
antipsichiatriapisa@inventati.org
www.artaudpisa.noblogs.org
3357002669
Pubblicato da Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud alle 18:38
lunedì 15 gennaio 2024
VIAREGGIO: sab 27/01 il collettivo ARTAUD presenta il lavoro di Samah Jabr c/o Cantiere Sociale Versiliese
SABATO 27 GENNAIO a VIAREGGIO alle ore 18
alle ore 18 c/o il Cantiere Sociale Versiliese via Belluomini 18
le Donne in Cantiere organizzano:
PALESTINA: tra colonialismo, genocidio e sumud
salute mentale e resistenza quotidiana nei territori palestinesi
con la presenza del collettivo Artaud
Dopo la chiusura del mercato contadino dell’autoproduzione e dell’artigianato il collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud presenta il lavoro e il pensiero di Samah Jabr- psichiatra e direttrice dell’unità di salute mentale del Ministero della Salute palestinese - sui traumi della popolazione palestinese e i loro effetti transgenerazionali.
Durante l’iniziativa saranno disponibili i testi dell’autrice pubblicati in italiano dalla casa editrice Sensibili alle Foglie.
a seguire APERICENA BENEFIT per il Palestine Childreen’s Relif Fund nella Striscia di Gaza
Pubblicato da Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud alle 18:46