VENERDI' 22 e SABATO 23 MARZO a LIVORNO
due iniziative antipsichiatriche a cura del
Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud di Pisa
all'interno del Cattivo Festival che si svolgerà c/o
il Teatro Officina REFUGIO (scali del refugio 8)
il Cattivo Festival ci sarà dal 20 al 23 Marzo
vedi programma completo su: teatrofficinarefugio.tumblr.com
venerdi 22 marzo ore 18.30
dibattito sugli stati di prigionia e ipotesi libertarie:
presentazione della campagna Liberi dall'ergastolo a cura di Nicola Valentino
presentazione con l'autrice del libro "Le ali dipinte " di Simona Musolino -
2012 edizioni Sensibili alle foglie
a cura del collettivo Antipsichiatrico A.Artuad.-Pisa
LIBEDI DALL'ERGASTOLO è una proposta emersa il 23 giugno 2012 all’interno del gruppo di persone
che si sono recate al cimitero degli ergastolani dell’isola di Santo Stefano (Ventotene),
nel quadro dell’iniziativa “Porta un fiore per l’abolizione dell’ergastolo”.
http://liberidallergastolo.wordpress.com/
LE ALI DIPINTE è la storia di vita di una donna che attraversa molti mondi diversi e non accetta di appartenere ad altri che a sé.
Nel suo cammino, irto di ingiustizie e violenze, in cerca di dignità, concepisce un modo di pensare e di sentire
che non trovano corrispondenza. Condannata all’esclusione sociale in quanto donna, migrante e povera,
vive esperienze di marginalità. Dal racconto delle sue esperienze emergono l’ottusità e la violenza del mondo
della scuola e del lavoro, ma anche della famiglia e dei gruppi che si pongono in maniera critica verso
il sistema sociale e politico.
sabato 23 marzo ore 18.30
dibattito sugli stati di prigionia e ipotesi libertarie:
presentazione della mostra fotografia e video del laboratorio teatrale progetto MURI
realizzato all'interno dell'OPG di Montelupo Fiorentino a seguire
narrazioni su OPG e istituzioni psichiatriche, CIE e stati di prigionia legati alle situazioni lavorative.
a cura del collettivo Antipsichiatrico A.Artuad.-Pisa
Cattivo Festival.
Cattivo è il prigioniero, il catturato.
perchè cattivo non è il contrario di buono.
tornando infatti al senso autentico della parola cattivo - “captivus” (prigioniero, schiavo) da captare ovvero impadronirsi-
si apprende che il suo utilizzo risale agli antichi romani per indicare i prigionieri di guerra,
i catturati ridotti in schiavitù.
Oltre alle pure prigionie in carceri vecchi e nuovi - dagli ospedali psichiatrici giudiziari e non,
alle case circondariali e ai cie, i centri di detenzione per i migranti istituiti nel 2009 -
le forme odierne della cattività ormai investano continuamente l'agire quotidiano senza che alcuna apparente azione
coercitiva diretta intervenga ad istituirle.
I contesti catturanti legati alle condizioni scolastiche, lavorative ed econimiche
ma anche ad aspetti più intimi e familiari;
l'attuale condizione delle donne; il contemporaneo contesto culturale, espressivo e miediatico
sembrano avere appreso i metodi segreganti delle istituzioni totali
per una messa a punto di una sorta di gabbia universale che rende tutti cattivi, tutti presi e catturati.
Quel che il teatrofficina si propone, oltre a far riflettere sull'uso di questa parola che s'incontra subito da bambini,
è una messa a conoscienza e condivisione dei meccanismi limitativi della libertà
proponendo esempi ed ipotesi di rimozioni di questi limiti.
Per far questo con il teatrofficina refugio, come molte altre volte in passato su questi temi,
ha potuto contare sulla presiosa collaborazione del Collettivo Antonino Artaud di Pisa
per cui è stato possibile organizzare molte delle iniziative in programma al fine di riflettere sulla
sovrapposizione del significato della parola cattiveria a quello di cattività.
Dall'uso originario di captivus per i prigionieri di guerra degli antichi romani,
nel medioevo il potere cattolico coniò il terminie
captivus diaboli per i malvagi, ovvero prigionieri del diavolo.
Nei secoli successivi la parola diaboli scompare per motivi legati all'economia linguistica orale e scritta
ed ecco il perchè cattivo diviene col tempo il contrario di buono.
per info: teatrofficinarefugio@gmail.com
antipsichiatriapisa@inventati.org