Collettivo Antipsichiatrico Artaud

A Pisa è nato il collettivo antipsichiatrico Antonin Artaud contro gli usi ed abusi della psichiatria.
Nessuno di noi è psichiatra, psicologo o uno "specialista " della mente ma siamo tutte persone
interessate a contrastare gli effetti nefasti che questa scienza del controllo produce sull'intero corpo sociale.
Ci sembra necessario mettere in discussione le pratiche di esclusione e segregazione indirizzate
a tutti quelli che non accettano il sistema di valori imposto dalla società.
E' arrivato il momento di rompere il silenzio che permette il brutale perpetuarsi di tutte le
pratiche psichiatriche e di smascherare l'interesse economico che si cela dietro
l'invenzione di nuove malattie per promuovere la vendita di nuovi farmaci.
Ci proponiamo di fornire:
- un aiuto legale
- informazione sui farmaci e sui loro effetti
collaterali
- denunciare le violenze e gli abusi della psichiatria

Chiunque è interessato può intervenire alle nostre assemblee che si svolgano
tutti i martedì alle 21:30 c/o lo Spazio Antagonista Newroz in via Garibaldi 72 a PISA
per info : antipsichiatriapisa@inventati.org
3357002669

attivo il nuovo sito del collettivo
www.artaudpisa.noblogs.org

lunedì 21 ottobre 2024

DOPO GLI ABUSI E I MALTRTTAMENTI QUANTO TEMPO DOBBIAMO ASPETTARE? PISA MARTEDÌ 29 OTTOBRE PRESIDIO davanti al Tribunale alle ore 11 durante il processo per i MALTRATTAMENTI alla Stella Maris

VERITÀ SUGLI ABUSI ALLA STELLA MARIS, SOLIDARIETÀ ALLE VITTIME DEI MALTRATTAMENTI !


Martedì 29 ottobre ore 11 appuntamento al Tribunale di Pisa per una nuova udienza sui maltrattamenti nella struttura di Montalto di Fauglia destinata a ospitare persone autistiche, gestita dalla Fondazione STELLA MARIS. In questa udienza dovrebbero essere ascoltati altri testimoni della difesa.


Nell’estate del 2016, in seguito alla denuncia dei genitori di un giovane, la struttura è stata posta sotto controllo con l’installazione di microcamere e, dopo tre mesi di intercettazioni, la Procura di Pisa ha configurato l’ipotesi di reato per maltrattamenti. Tra gli ospiti Mattia, morto nel 2018 per soffocamento, dovuto probabilmente al prolungato ed eccessivo uso di psicofarmaci. I continui cambi di terapia avevano comportato disfunzionalità e rischi al momento dei pasti di cui la famiglia afferma di non essere mai stata informata. Per questa vicenda vi è un altro procedimento penale, il processo in primo grado si è chiuso con nessuna responsabilità da parte dei medici e della struttura. È iniziato il processo d’Appello presso il Tribunale di Firenze, rinviato addirittura a novembre 2025.


Il processo per maltrattamenti va avanti lentamente da oltre 6 anni: le udienze sono diradate considerando l’elevato numero di testimoni. Si tratta del più grande processo sulla disabilità in Italia. Nel periodo della pandemia è stato ospitato nel Palazzo dei Congressi di Pisa.
Gli imputati sono 15, di cui due dottoresse che gestivano la struttura e il Direttore Sanitario della Stella Maris. Due imputati sono usciti di scena: un operatore che ha patteggiato la pena e il Direttore generale che, dopo il rito abbreviato, è stato condannato a 2 anni e 8 mesi, poi assolto nel processo d’Appello.
I genitori, i tutori e altri testimoni ascoltati hanno riportato le violenze subite dai ragazzi di Montalto e documentate dalle videoregistrazioni che testimoniano gli oltre 280 episodi di violenza in meno di 4 mesi; violenza non episodica ma strutturale. Nell’ultima udienza una delle dottoresse ha dichiarato che a Montalto di Fauglia venivano usati, in caso di crisi, i "tappeti contenitivi” dove il paziente veniva immobilizzato, contenuto e arrotolato.


Come riporta la relazione del consulente tecnico, professor Alfredo Verde: “Leggendo gli atti del presente procedimento abbiamo rinvenuto sicuramente la menzione di una lunga tradizione di abuso e violenza da parte degli operatori, radicata negli anni, e in parte tollerata, in parte ignorata della direzione delle strutture”. E ancora: “In queste situazioni si sviluppano degenerazioni in cui la violenza e la sopraffazione divengono strumenti usati ogni giorno, e l'istituzione perde le sue caratteristiche terapeutiche per divenire un luogo meramente coercitivo e afflittivo. Il comportamento degli operatori è apparso tipico delle istituzioni totali”.


Per questi motivi e per ricordare le vittime degli abusi psichiatrici che ancora vengono perpetrati ai danni di persone private della libertà personale non in grado di difendersi da sole, è un dovere seguire le vicende del processo nell'interesse di tutte/i.
Partecipiamo al PRESIDIO in SOLIDARIETÀ alle VITTIME
MARTEDÌ 29 OTTOBRE ore 11.00 c/o il Tribunale di Pisa, Piazza della Repubblica


Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
Comitato Sanità Pubblica Versilia-Massa Carrara
Coordinamento Regionale Toscano Salute Ambiente Sanità


per info:

Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud

via San Lorenzo 38, 56100 Pisa 3357002669

antipsichiatriapisa@inventati.org artaudpisa.noblogs.org

sabato 19 ottobre 2024

VOLANTINO DISTRIBUITO al CORTEO in DIFESA della SANITÀ PUBBLICA del 19/10 a Firenze

Mohamed Khaira Cisse (2003), Giacomo Zotti (2011), Riccardo Magherini (2014), Vincenzo Sapia (2014), Bruno Combetto (2014), Mauro Guerra (2015), Andrea Soldi (2015), Jefferson Jesus Garcia Tomalà (2018), Simone Di Gregorio (2023).

Morti durante l’esecuzioni di TSO.

Luigi Salvi (2005), Giuseppe Casu (2006), Renata Laghi (2008), Francesco Mastrogiovanni (2009), Paolo Agri (2018), Elena Casetto (2019), Wissem Abdel Latif (2021), Guglielmo Antonio Grassi (2021), Marco Crea (2024).

Morti legati a un letto di contenzione.

E tanti e tante altre ancora, che omettiamo solamente per motivi di spazio.


Di psichiatria si muore. Di psichiatria si soffre, anche duramente.


Dal 2005 come Collettivo antipsichiatrico Antonin Artaud abbiamo messo a disposizione un numero telefonico di accoglienza e ascolto. Le storie che sentiamo ogni giorno ci parlano di sofferenza, di impossibilità a aprirsi un varco tra le reti dello psicofarmaco, di controllo capillare, di ricovero coatto. Di obbligo di cura, porte chiuse, grate alle finestre, sequestro dei beni personali, limitazione e controllo delle telefonate, delle relazioni e delle abitudini. Di contenzione fisica, di elettroshock. Di abuso psichiatrico.


La psichiatria rappresenta lo specchio del fallimento di almeno trent’anni di politiche sanitarie, che hanno reso i pronto soccorsi e gli altri reparti ospedalieri sempre più simili a catene di montaggio: tempi stretti, ricette e farmaci, questi ultimi obbligatori nei reparti e in tutte le strutture psichiatriche. Sempre di più a scapito di empatia e attenzione alle relazioni.


Mentre indiscriminatamente si taglia la sanità, la Regione Toscana prevede lo stanziamento di 5 milioni di euro per ampliare la già esistente REMS di Volterra, e ne apre una nuova a Empoli (2020). Tagli alla sanità ma più soldi per le REMS1 dunque, dove la figura dello psichiatra rappresenta un misto tra cura e custodia, responsabile della permanenza e della detenzione. Dove il reinserimento sociale infinito, promesso ma mai raggiunto, è legato indissolubilmente a pratiche e percorsi coercitivi, obbligatori e contenitivi.


Mentre indiscriminatamente si taglia la sanità la Regione Toscana continua a foraggiare con milioni di euro l'anno strutture come la fondazione Stella Maris, diffusa fra Pisa e provincia: presunto fiore all'occhiello della neuropsichiatria dell'infanzia e dell’adolescenza; sotto processo da anni per maltrattamenti ai giovani ospiti di una delle sue strutture (tra cui l'uso di "tappeti contenitivi"). Centinaia di gravissimi episodi registrati dalle telecamere in soli tre mesi che, comunque si concluda il processo, rimarranno nelle coscienze di chi li ha subiti e delle loro famiglie. E la Regione Toscana non si è neanche degnata di costituirsi parte civile.

Anzi: continua a foraggiare la fondazione come e più di prima.

Anzi: ha assegnato alla Stella Maris (nel 2021, in piena bufera processuale) la sua più alta onorificenza, il Gonfalone d’argento.


Mentre la sanità italiana tutta ha sì bisogno di più soldi, di più investimenti, di maggiore attenzione per garantire il diritto alle cure per tutti e tutte, aldilà dello status sociale ed economico, la psichiatria italiana ha bisogno di tutt’altro.


Innanzitutto di un cambio di paradigma.

Perché non è possibile che, a quasi cinquant'anni dalla legge 180 (cosiddetta Basaglia), non abbia nemmeno provato a superare il modello fondato su meccanismi e dispositivi manicomiali: obbligo di cura, isolamento, elettroshock, contenzione fisica, meccanica, farmacologica e ambientale. Perché almeno dal 1980 ha abbandonato le sperimentazioni di figure come Giorgio Antonucci e Franco Basaglia, che attuavano la chiusura dei manicomi, l'abolizione della coercizione fisica, la liberazione dei "pazienti", il superamento della psichiatria. E ha abbracciato il paradigma bio-organicista aprendo la strada alla medicalizzazione e alla farmacologizzazione di massa.

Perché si basa ancora sulla logica dell'istituzione totale e del manicomio, che si riproduce e si diffonde fino ai reparti e alle strutture.


In nessun caso la carenza di fondi, di personale e di strutture può giustificare il ricorso a pratiche violente e coercitive, né il silenzio con cui vengono accettate.

Un concreto percorso di superamento delle pratiche psichiatriche passa necessariamente da uno sviluppo di una cultura non segregazionista, largamente diffusa, capace di praticare principi di libertà, di solidarietà e di valorizzazione delle differenze umane, contrapposte ai metodi repressivi e omologanti della psichiatria.


Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud


per info e contatti:

Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud

via San Lorenzo 38, 56100 Pisa

Telefono e punto di ascolto: 335 7002669

antipsichiatriapisa@inventati.org

https://www.youtube.com/@CollettivoArtaud

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1 Le REMS (Residenze per l’ Esecuzione delle Misure di Sicurezza) ereditano i criteri delle strutture manicomiali che sembravano superate dalla legge Basaglia. Sono state istituite nel 2014 dopo la chiusura degli OPG, Ospedali Psichiatrici Giudiziari.

lunedì 14 ottobre 2024

FIRENZE: sabato 19/10 MANIFESTAZIONE REGIONALE in DIFESA della SANITÀ PUBBLICA

 

MANIFESTAZIONE REGIONALE in DIFESA della SANITÀ PUBBLICA SABATO 19 OTTOBRE 2024 a FIRENZE alle ORE 15 in VIA CAVOUR,  sotto la sede della REGIONE TOSCANA

Il Coordinamento Regionale Toscano - Salute Ambiente Sanità ha promosso dal mese di maggio una Campagna di informazione e di denuncia rispetto alla gravità della situazione sulle “liste di attesa” e per le assunzioni. ASSUNZIONI e prestazioni di PREVENZIONE e di CURA sono in simbiosi, convivono l’uno con l’altro, l’uno PER l’altro.

I tempi estenuanti delle liste d’attesa, oltre ai tempi delle risposte e dei relativi costi (ticket), la mancanza di continuità delle visite di controllo costituiscono un incentivo a rivolgersi alla sanità privata, mentre insopportabile è diventata anche la distanza delle prestazioni offerte (spesso a molti km), quando la stessa Costituzione all’art.32 tutela la salute come diritto fondamentale e garantisce cure gratuite.

Nella legge di bilancio 2019 era inserito il P.N.G.L.A. (Piano Nazionale Governativo Liste d’Attesa) per il triennio 2019-2021 in cui erano dettate linee guida per la gestione e la funzionalità delle prenotazioni, con tempi massimi di attesa e lo stanziamento di un investimento di 350 milioni di €.

Risorse impiegate in buona parte, per finanziare strutture private convenzionate, soluzioni tappabuchi rispetto alle gravi mancanze del Servizio Sanitario Nazionale, e per la riorganizzazione dei Cup esternalizzati on-line, senza venire invece finalizzate al reale miglioramento della sanità che necessita di urgenti assunzioni stabili, posti letto e investimenti nella sanità territoriale e preventiva.

Attraverso la campagna in questi mesi, abbiamo cercato di dare la più ampia visibilità alla problematica “liste di attesa” fornendo strumenti utili per muoversi e contrastare questo perverso meccanismo di attesa infinita, mantenuto anche grazie alla disinformazione, al disorientamento e allo scoraggiamento di utenti e pazienti.

I cittadini da un lato, avvertono quotidianamente sulla propria pelle i cambiamenti negativi di questo sistema, giustamente si lamentano, si irritano, esigendo risposte da chi non riesce più a soddisfarle e i modi di difendersi si manifestano nelle forme più diverse, incalzati dai media e da campagne denigratorie.

Gli operatori dall’altra, hanno il diritto di pretendere di lavorare con organici adeguati, in condizioni più umane e di non essere di fronte al malato il capro espiatorio verso il quale riversare rabbia e sofferenza per un’assistenza sempre più inadeguata alle esigenze del cittadino.

Gli ultimi episodi sulle violenze e le aggressioni ai sanitari, stanno a dimostrare che nessuna soluzione proposta a livello locale, regionale o nazionale sull’abbattimento delle liste d’attesa e sullo scempio in corso nel sistema sanitario pubblico può essere considerata “seria” senza assumere personale sanitario. La carenza di professionisti sanitari, più volte denunciata in questi anni è la CAUSA principale di quanto sta succedendo, ma ancora una volta le soluzioni passano attraverso leggi, decreti e proposte repressive e intimidatorie, militarizzando gli ospedali fino ad arrivare ad una specie di daspo con la sospensione delle cure per tre anni per chi aggredisce medici e infermieri. Legittimando con un atto legislativo la negazione del diritto alla cura analogamente con quanto è stato fatto con il diritto al lavoro.

Non dobbiamo cadere in queste trappole che servono a mettere gli uni contro gli altri, alimentando odio e aggressività ma dobbiamo recuperare la solidarietà che fino ad ora esisteva tra i sanitari ed i pazienti. Quel forte legame da cui non si può prescindere per portare avanti la lotta di difesa della sanità pubblica, universale e garantita contrastando l’attuale processo di privatizzazione.

Solo da un’azione collettiva può nascere la forza in grado di trovare le giuste soluzioni.

PER la difesa della salute e della sanità pubblica, di un ambiente salubre,

PER garantire prevenzione e diritto alla cura,

PER una sanità universale, solidale e unica sul territorio nazionale contro scellerati progetti di autonomia differenziata,

PER assunzioni in difesa delle condizioni di vita e di lavoro degli operatori sanitari.


MANIFESTAZIONE REGIONALE IN DIFESA DELLA SANITÀ PUBBLICA SABATO 19 OTTOBRE 2024 ORE 15 in VIA CAVOUR, sotto la sede della REGIONE TOSCANA

Coordinamento Regionale Toscano -SAS (Salute-Ambiente-Sanità)

CONTATTI: coordinamentotoscanosas@gmail.com


Collettivo Antipsichiatrico "Antonin Artaud" Pisa - 2007 antipsichiatriapisa@inventati.org