A Pisa è nato il collettivo antipsichiatrico Antonin Artaud contro gli usi ed abusi della psichiatria.
Nessuno di noi è psichiatra, psicologo o uno "specialista " della mente ma siamo tutte persone
interessate a contrastare gli effetti nefasti che questa scienza del controllo produce sull'intero corpo sociale.
Ci sembra necessario mettere in discussione le pratiche di esclusione e segregazione indirizzate
a tutti quelli che non accettano il sistema di valori imposto dalla società.
E' arrivato il momento di rompere il silenzio che permette il brutale perpetuarsi di tutte le
pratiche psichiatriche e di smascherare l'interesse economico che si cela dietro
l'invenzione di nuove malattie per promuovere la vendita di nuovi farmaci.
Ci proponiamo di fornire:
- un aiuto legale
- informazione sui farmaci e sui loro effetti
collaterali
- denunciare le violenze e gli abusi della psichiatria

Chiunque è interessato può intervenire alle nostre assemblee che si svolgano
tutti i martedì alle 21:30 c/o lo Spazio Antagonista Newroz in via Garibaldi 72 a PISA
per info : antipsichiatriapisa@inventati.org
3357002669

attivo il nuovo sito del collettivo
www.artaudpisa.noblogs.org

martedì 9 luglio 2024

LINK per ACOLTARE la Trasmissione "Diario di città su Novaradio" sulla storia di Mattia, sulla vicende di maltrattamenti alla Stella Maris e sulla medicalizzazione in ambito scolastico.

https://www.novaradio.info/podcast/2024/07/08/diario-di-citta-8-luglio-2024/

A questo link potete ascoltare la puntata di Diario di Città – la trasmissione di Novaradio di Firenze – intitolata “ Il pericolo della cura”. Trovate gli interventi Luca Negrogno (sociologo), di Sondra (madre di Mattia) e di Sebastiano (insegnante di sostegno e membro del collettivo antipsichiatrico Antonin Artaud) sulla storia di Mattia, sulla vicende di maltrattamenti alla Stella Maris e sulla medicalizzazione in ambito scolastico.


per info e contatti:
Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
via San Lorenzo 38, 56100 Pisa
antipsichiatriapisa@inventati.org
www.artaudpisa.noblogs.org 3357002669
https://www.youtube.com/@CollettivoArtaud

giovedì 4 luglio 2024

PISA: martedì 9/07 PRESIDIO di SOLIDARIETA’ sotto il tribunale VERITA’ SUGLI ABUSI ALLA STELLA MARIS!

MARTEDI’ 9 LUGLIO ORE 11

presso il Tribunale di Pisa in Piazza della Repubblica

PRESIDIO di SOLIDARIETA’

VERITA’ SUGLI ABUSI ALLA STELLA MARIS!

SOLIDARIETA’ ALLE VITTIME DEI MALTRATTAMENTI !


COLLETTIVO ANTIPSICHIATRICO ANTONIN ARTAUD

antipsichiatriapisa@inventati.org

mercoledì 3 luglio 2024

CONTATTATECI per venire allo SPORTELLO D'ASCOLTO di MARTEDì 9 LUGLIO

Martedì 9 luglio dalle ore 11 saremo in presidio davanti al tribunale di Pisa dove si svolgerà un’udienza per il processo sui maltrattamenti alla Stella Maris. Chi volesse venire allo sportello d’ascolto ci contatti al nostro numero di telefono per incontrarci  335 7002669

per info e contatti:
Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
via San Lorenzo 38, 56100 Pisa
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martedì 2 luglio 2024

PISA: MARTEDì 9 LUGLIO PRESIDIO in SOLIDARIETÀ alle VITTIME dei MALTRATTAMENTI alla Stella Maris!

 

VERITÀ SUGLI ABUSI ALLA STELLA MARIS, SOLIDARIETÀ ALLE VITTIME DEI MALTRATTAMENTI !


9 luglio ore 11 appuntamento al Tribunale di Pisa per una nuova udienza sui maltrattamenti nella struttura di Montalto di Fauglia destinata a ospitare persone autistiche, gestita dalla Fondazione STELLA MARIS. In questa udienza dovrebbero essere ascoltati altri testimoni della difesa.


Nell’estate del 2016, in seguito alla denuncia dei genitori di un giovane, la struttura è stata posta sotto controllo con l’installazione di microcamere e, dopo tre mesi di intercettazioni, la Procura di Pisa ha configurato l’ipotesi di reato per maltrattamenti. Tra gli ospiti Mattia, morto nel 2018 per soffocamento, dovuto probabilmente al prolungato ed eccessivo uso di psicofarmaci. I continui cambi di terapia avevano comportato disfunzionalità e rischi al momento dei pasti di cui la famiglia afferma di non essere mai stata informata. Per questa vicenda vi è un altro procedimento penale, il processo in primo grado si è chiuso con nessuna responsabilità da parte dei medici e della struttura. È iniziato il processo d’Appello presso il Tribunale di Firenze, rinviato addirittura a novembre 2025.


Il processo per maltrattamenti va avanti lentamente da oltre 6 anni: le udienze sono diradate considerando l’elevato numero di testimoni. Si tratta del più grande processo sulla disabilità in Italia. Nel periodo della pandemia è stato ospitato nel Palazzo dei Congressi di Pisa.
Gli imputati sono 15, di cui due dottoresse che gestivano la struttura e il Direttore Sanitario della Stella Maris. Due imputati sono usciti di scena: un operatore che ha patteggiato la pena e il Direttore generale che, dopo il rito abbreviato, è stato condannato a 2 anni e 8 mesi, poi assolto nel processo d’Appello.
I genitori, i tutori e altri testimoni ascoltati hanno riportato le violenze subite dai ragazzi di Montalto e documentate dalle videoregistrazioni che testimoniano gli oltre 280 episodi di violenza in meno di 4 mesi; violenza non episodica ma strutturale. Nell’ultima udienza una delle dottoresse ha dichiarato che a Montalto di Fauglia venivano usati, in caso di crisi, i "tappeti contenitivi” dove il paziente veniva immobilizzato, contenuto e arrotolato.


Come riporta la relazione del consulente tecnico, professor Alfredo Verde: “Leggendo gli atti del presente procedimento abbiamo rinvenuto sicuramente la menzione di una lunga tradizione di abuso e violenza da parte degli operatori, radicata negli anni, e in parte tollerata, in parte ignorata della direzione delle strutture”. E ancora: “In queste situazioni si sviluppano degenerazioni in cui la violenza e la sopraffazione divengono strumenti usati ogni giorno, e l'istituzione perde le sue caratteristiche terapeutiche per divenire un luogo meramente coercitivo e afflittivo. Il comportamento degli operatori è apparso tipico delle istituzioni totali”.


Per questi motivi e per ricordare le vittime degli abusi psichiatrici che ancora vengono perpetrati ai danni di persone private della libertà personale non in grado di difendersi da sole, è un dovere seguire le vicende del processo nell'interesse di tutte/i.
Partecipiamo al PRESIDIO in SOLIDARIETÀ alle VITTIME
MARTEDÌ 9 LUGLIO ore 11.00 c/o il Tribunale di Pisa, Piazza della Repubblica


Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
Comitato Sanità Pubblica Versilia-Massa Carrara
Coordinamento Regionale Toscano Salute Ambiente Sanità


per info:

Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud

via San Lorenzo 38, 56100 Pisa 3357002669

antipsichiatriapisa@inventati.org artaudpisa.noblogs.org

sabato 29 giugno 2024

"SOCIALMENTE PERICOLOSO. La triste ma vera storia di un ergastolo bianco" di Luigi Gallini, Contrabbandiera Editrice, 2024, Firenze


È uscito il libro "Socialmente Pericoloso. La triste ma vera storia di un ergastolo bianco" di Luigi Gallini, Edizioni Contrabbandiera.
Con i contributi di Nicola Valentino, del collettivo Informacarcere e del collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud. Sotto trovate la nostra postfazione “ Una pratica di parresia sull’ergastolo bianco”.

Potrebbe sembrare scontato che un collettivo, contrario agli abusi della psichiatria, esprima piena solidarietà a questa nuova pubblicazione di Luigi Gallini. C'è qualcosa di più: la sintonia che si è instaurata con l’autore che partecipa da tempo, a distanza e in modalità videochiamata, alle nostre riunioni settimanali. Quando può, beninteso. Quando non gli viene impedito dal sonno indotto dal cocktail di psicofarmaci a cui viene quotidianamente sottoposto. Quando non arriva, imposta dall’alto, una qualche restrizione; una qualsiasi, spesso imperscrutabile, forma aggiuntiva di controllo a contrastare o, a volte, impedire le nostre preziose occasioni di incontro, dialogo e confronto.
Sì perché Luigi Gallini, nonostante tutto, trova l'energia per condividere idee, pensieri, punti di vista e stralci di vita. Abbiamo imparato a conoscerlo, a solidarizzare con la sua causa, ad apprezzare le sue scritture e la sua creatività grazie ai frammenti di tempo che riesce a strappare alla condizione cui è sottoposto, grazie alla sua volontà di instaurare relazioni interpersonali, anche se mediate dal vituperato mezzo delle videochiamate e dalla condizione di reclusione in cui si trova. Il suo contributo arricchisce sempre le nostre riflessioni in quanto la sua testimonianza tocca temi che sono assai vicini ad alcune delle nostre campagne più sentite.
Luigi è da lungo tempo in carico ai servizi psichiatrici del territorio di appartenenza, e più volte nella vita è stato sottoposto a TSO. Dopo una breve esperienza carceraria è passato direttamente alla
custodia in una comunità forense ad alta sorveglianza psichiatrica, presso cui risulta in regime di ergastolo bianco da tre anni e mezzo. Ergastolo bianco, cioè la condizione detentiva per la quale
non viene definita la data di fine pena: una permanenza forzata decisa, di volta in volta, da una commissione di psichiatri che si riunisce a intervalli più o meno regolari e che ha la facoltà di
dichiarare se una persona sia "socialmente pericolosa" oppure no; di decidere inoltre se, e quando, la reclusione possa terminare o debba proseguire ad oltranza avvalendosi soltanto di impressioni
momentanee ricevute dal comportamento, o dal tono delle risposte fornite da chi è sottoposto al regime di sorveglianza. L'ergastolo bianco viene di fatto avallato da una delega affidata a medici e
operatori sanitari volta a sancire un giudizio che rimane comunque arbitrario e soggettivo: nulla a che vedere con le garanzie del diritto che dovrebbero avvalersi di un collegio giudicante competente
e del supporto di un'assistenza di difesa strutturata.
Di ergastolo bianco, comunità forensi, Opg, Atsm e Rems, rei folli e folli rei ecc. e del contesto generale che avvolge la quotidianità delle persone che, come Luigi, sono incappate nelle strette
maglie dei dispositivi psichiatrici giudiziari, se ne occupa in maniera esauriente la corposa prefazione di Nicola Valentino e la testimonianza diretta di Gallini. Al nostro collettivo è piaciuto il
valore simbolico della sua vicenda umana, la sua storia esemplare all’interno di luoghi detentivi atipici, nonché sconosciuti a quanti non se ne occupano direttamente, il racconto dei metodi
degradanti subiti dalle persone rinchiuse in strutture psichiatriche ad alta sorveglianza. Apprezziamo il suo coraggio nel denunciare i trattamenti imposti nei luoghi detentivi che lui stesso ha
attraversato.
Rivendichiamo il suo diritto ad esprimersi liberamente soprattutto per la consapevolezza dimostrata nell'assumersi tutte le responsabilità nel raccontare la verità di luoghi annichilenti e totalizzanti. Per Foucault “La vera democrazia è guidata da due principi, isegoria e parresia. L’isegoria si riferisce al diritto di esprimersi liberamente. La parresia, il parlar vero, presuppone l’isegoria, ma va oltre il diritto costituzionale di parlare. Essa permette agli individui di dire ciò che pensano, ciò che credono vero, ciò che credono veramente vero”. (Byung Chul Han, Infocrazia, Einaudi, Torino, 2023 pag.73)
Chi, come Luigi, parla con sincerità nonostante tutti i rischi che questo comporta, pratica la parresia. “La parresia crea comunità. È essenziale per la democrazia. Dire la verità è un atto politico. La democrazia è viva finché si pratica la parresia. La vera democrazia ha bisogno di quelle persone che osano dire la verità nonostante tutti i rischi”. (Ibid, pag 74)
Stando a molti studi antropologici (G. Lapassade, E. de Martino ecc.) esistono società e culture all'interno delle quali la crisi di un individuo o l'espressone di un malessere hanno il diritto a
manifestarsi e vengono superate trovando sfogo in una pratica rituale condivisa, la quale ha la funzione di proteggere e ripristinare equilibrio nella comunità che ha dovuto superare una situazione che avrebbe potuto minacciarne l'armonia: niente di punitivo, nulla di giudicante. Tutto ciò che si rompe si potrà aggiustare se non si perdono pezzi, in questo caso preziosi pezzi di umanità.
La modernità, soprattutto quella occidentale, ha optato a favore di logiche di potere, avvalendosi di pratiche socialmente escludenti con l'ausilio della scienza più servile e dichiarando antichi, incivili e
irrazionali le metodologie popolari portatrici di un'esigenza di inclusione strettamente legata alla sopravvivenza. Ecco che cosi viene negato il diritto alla follia, all'espressione - malessere, o forma
di libertà che la comunità non riesce a tollerare - di una componente importante della personalità
umana. Spesso circoscritta in un arco di tempo e di spazio limitati, ma all'interno della quale fa la differenza l'atteggiamento di chi si incontra: se si pone in ascolto, o se propone, oppure impone, il
farmaco, la contenzione, la reclusione.
Il modello di società, tardo-capitalista o neoliberista che dir si voglia, non ammette alcuna condotta che possa deviare dalla "norma", da un sentire maggioritario, dall'utilità produttiva. Si formano professionalità atte a giudicare e punire, a condannare socialmente e giuridicamente, a patologizzare emozioni, comportamenti e scelte di vita creando stigmi, privazioni di diritti fondamentali e contaminando il linguaggio comune con terminologie che evocano un distacco fra chi ritiene di essere "normale" e chiunque esca dal sentiero predisposto delle convenzioni.
Il libro di Luigi, come le opere di molte persone in condizioni uguali o simili, rivendica un diritto che apparirebbe semplice e naturale se non fosse minacciato da continue ingiustizie e pregiudizi: il
diritto universale alla libertà di pensiero, di parola, di espressione, di rappresentazione. Nel suo scritto sono infatti presenti più forme artistiche: prosa, poesia, disegni, fotografie… Segni e conferme di un bagaglio culturale ed esperienziale vasto, di una pluralità intellettuale e interiore che arricchirà le riflessioni di chi avrà la sensibilità di ascoltare la sua voce.
Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
via San Lorenzo 38, 56100 Pisa
antipsichiatriapisa@inventati.org

mercoledì 19 giugno 2024

FIRENZE GIOVEDI’ 27 GIUGNO ORE 10 c/o il Tribunale: PRESIDIO - VERITA’ per MATTIA GIORDANI!

 


GIOVEDI’ 27 GIUGNO ORE 10 c/o il Tribunale di Firenze in viale Guidoni 61

PRESIDIO

VERITA’ per MATTIA GIORDANI!

Mattia è morto nel 2018 per soffocamento, in seguito al blocco della glottide dovuto molto probabilmente al prolungato e eccessivo uso di psicofarmaci. I continui cambi di terapia avevano comportato disfunzionalità e rischi al momento dei pasti di cui la famiglia afferma di non essere mai stata informata. Dal processo di primo grado non è emersa nessuna responsabilità da parte dei medici e della struttura. Inizia il processo d’appello.


COLLETTIVO ANTIPSICHIATRICO ANTONIN ARTAUD

antipsichiatriapisa@inventati.org

martedì 18 giugno 2024

FIRENZE giovedì 27 giugno ore 10 PRESIDIO al TRIBUNALE: VERITA’ per MATTIA GIORDANI!

 

VERITA’ per MATTIA GIORDANI!


Nel 2016 Mattia si trovava presso l’istituto di Montalto di Fauglia quando la struttura finisce nel mirino dei carabinieri, allertati dalla denuncia di un genitore che aveva notato la presenza di strani lividi sul corpo del figlio. Le microcamere nascoste rivelano una realtà inaspettata. Gli operatori fuori da ogni controllo strattonano, trascinano per le orecchie, offendono con epiteti irripetibili i giovani ospiti. Tre mesi di registrazioni nascoste documentano più di 280 episodi di maltrattamenti. Ne è seguito un processo che é ancora in corso. Durante l’ultima udienza una delle dottoresse ha dichiarato che a Montalto di Fauglia venivano usati, in caso di crisi degli ospiti, i cosiddetti "tappeti contenitivi”. Il tappeto contenitivo funziona in un modo semplice: il paziente viene immobilizzato, contenuto e arrotolato nel tappeto.


In seguito al clamore suscitato dal processo e dallo scandalo che ne consegue, gran parte dei sanitari coinvolti vengono allontanati dalla struttura e lasciano il posto a nuovi operatori e psichiatri che avrebbero iniziato a sperimentare nuove combinazioni di farmaci a dosaggi elevati. A Mattia vengono modificati e aumentati i dosaggi. Nel febbraio 2018, un mese prima di morire, il corpo di Mattia subisce l’ultimo affronto nel corso di un ricovero presso il Servizio psichiatrico di diagnosi e cura dell’ospedale di Pisa. La mamma, che lo aveva salutato la sera prima lasciandolo in reparto per il riposo notturno, lo ritrova la mattina seguente legato al letto di contenzione. Riuscirà a farlo slegare solamente garantendo la sua presenza e il suo controllo continuo.


Un mese dopo Mattia muore soffocato da un boccone di cibo mentre è a cena con la famiglia. Il direttore dell’Unità operativa di Psichiatria forense e Criminologia clinica dell’ospedale Careggi di Firenze Rolando Paterniti, al quale i genitori di Mattia chiederanno una consulenza tecnica in vista del processo, scriverà nella sua relazione: «La sintomatologia presentata da Mattia è inquadrabile tra i sintomi extrapiramidali da antipsicotici […].In quasi tutti gli episodi le contrazioni distoniche hanno interessato […] anche i muscoli laringei e quelli della deglutizione, causando gravi episodi di dispnea e disfagia con serio rischio di morte per soffocamento. Le crisi distoniche acute […] nel caso di Mattia sono comparse 6 giorni dopo l’introduzione della clotiapina. Questa correlazione temporale permette di affermare, con buona certezza, che sia stato proprio questo farmaco a causare la grave sintomatologia extrapiramidale […]. La condotta medica non è stata sollecita ed accorta ad impedire il verificarsi di un evento dannoso o pericoloso, ma al contrario si è caratterizzata per trascuratezza, avventatezza, e insufficiente ponderazione dei rischi, esponendo Mattia a gravi conseguenze».

Dalle cartelle cliniche i genitori vengono a sapere che negli ultimi tre mesi di vita nell’istituto Mattia aveva già avuto notevoli problemi di deglutizione durante i pasti, rischiando più volte il soffocamento con, in qualche occasione, crisi cardiache piuttosto importanti. Ma questo i genitori lo hanno scoperto dopo e affermano ancora oggi di non essere mai stati adeguatamente avvertiti del rischio di soffocamento a cui Mattia era esposto.


Al processo di primo grado le due dottoresse, responsabili della struttura della Stella Maris, sono state assolte e il magistrato ha asserito che i genitori non potevano non sapere. Il giudice ha basato la sua sentenza sulle testimonianze degli operatori della Stella Maris (parte in causa nel processo) e non ha considerato credibili neppure le testimonianze dei due medici della ASL (unici non dipendenti della Stella Maris) che avevano in cura Mattia, che facevano riunioni periodiche con la Stella Maris e che (esattamente come i genitori) avevano asserito che mai erano stati avvertiti circa le crisi disfagiche e distoniche di Mattia.

Attendiamo l'appello e speriamo che Mattia abbia giustizia.


Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud


per info e contatti: antipsichiatriapisa@inventati.org - www.artaudpisa.noblogs.org 3357002669

martedì 4 giugno 2024

TRENTO sabato 8 giugno: INCONTRO su PSICHIATRIA e CARCERE

 


TRENTO SABATO 8 GIUGNO c/o Parco di MELTA

ARE COPS ARE BORDERS

ore 12:30 Buffet Vegan

ore 14:30 inizio discussione/confronto aperto su mezzi utili per difendersi dalla legge e dagli “abusi” di potere, polizieschi o psichiatrici, dai TSO e dalle galere, condivisione di esperienze e di pratiche, consigli da un avvocato, con il Collettivo antipsichiatrico Antonin Artaud e con la cassa di solidarietà “la Lima”.

domenica 19 maggio 2024

FIRENZE: sab 25 e dom 26 maggio "CONTATTO" c/o Casa del Popolo "Il Campino"

Brigata Basaglia organizza CONTATTO” a FIRENZE sabato 25 e domenica 26 maggio alla Casa del Popolo Le Panche in Via Giulio Caccini, 13b

Una due giorni per parlare di pratiche di resistenza e liberazione per la “salute mentale”. Due giornate di tavoli, laboratori, scambi di idee, creazione di connessioni, musica e spettacoliSi discuterà di salute mentale, di cura, di lotta e di comunità, dando spazio agli intrecci che questi temi hanno con il lavoro, il carcere e i cpr, la scuola, le istituzioni e i servizi sanitari, l’ecologia, l’intelligenza artificiale e molto altro.

Come Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud saremo presenti ai tavoli sabato 25/05


SABATO 25 MAGGIO

11.00 Introduzione al festival, a 100 anni dalla nascita di Franco Basaglia

11.30 Tavolo: Vecchie e nuove istituzioni: i dispositivi del controllo sociale

Nicola Valentino (Sensibili alle foglie), Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud, Vito D’Anza (ex DSM Pistoia), Caterina Pesce (autrice “Pratiche di Liberazione”), Emanuela Bavazzano (Medicina democratica), Abbatto i Muri

15.30 Tavolo: Carcere e CPR: i luoghi della disumanizzazione con SenzaNumero, Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud, Rete No CPR – Mai più lager, LasciateCIentrare, Beppe Battaglia (volontario penitenziario)

17.30 Tavolo: La scuola oltre l’omologazione con Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud, Giuseppe Dambrosio (filosofo e pedagogista), UDS, SDS, Osservatorio Antimilitarizzazione

18.00 Laboratorio di Pratiche dialogiche


Per il programma completo e info sulla due giorni:

https://www.brigatabasaglia.org/2024/04/14/contatto-2024-firenze/



 

giovedì 16 maggio 2024

LINK INTERVISTE sulla VICENDA dei MALTRATTAMENTI alla Stella Maris dal PRESIDIO davanti al tribunale di Pisa

Sotto pubblichiamo dei link dove potete ascoltare varie interviste rilasciate in occasione del presidio tenuto martedì 14 maggio davanti al tribunale di Pisa in occasione dell’ultima udienza del processo sui maltrattamenti avvenuti, nel 2016, nella struttura di Montalto di Fauglia (Pisa) destinata ad ospitare persone autistiche, gestita dalla Fondazione STELLA MARIS.

Il Riscatto
https://www.riscattopisa.it/presidio-verita-sugli-abusi-della-stella-maris/
https://www.facebook.com/share/v/YKXktrjHTGiJUNvZ/

Radio OndaRossa
https://www.ondarossa.info/newsredazione/2024/05/verita-sugli-abusi-alla-stella-maris

Controradio
https://www.controradio.it/podcast/news-line-del-14-maggio-2024-1815/

Servizio RTV 38 – Udienza processo Stella Maris 14 maggio 2024
https://www.youtube.com/watch?v=vuDlrNGD35w

 

per info e contatti:
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mercoledì 15 maggio 2024

LINK VIDEO TRASMISSIONE “Il Diritto Fragile” dove abbiamo parlato della vicenda dei MALTRATTAMENTI alla Stella Maris

 Questo sotto è il link per vedere la trasmissione “il Diritto Fragile” dell’associazione Radicale “Diritti alla Follia” a cui abbiamo partecipato, come collettivo Artaud, per parlare del presidio di martedì 14 maggio, degli aggiornamenti sulla vicenda processuale, compreso il tappeto contenitivo, riguardo ai maltrattamenti avvenuti nell’estate del 2016 all’interno della struttura di Montalto di Fauglia (Pisa) gestita dalla Fondazione STELLA MARIS.

https://www.facebook.com/watch/live/?ref=watch_permalink&v=1949730692152068

 

Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud

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venerdì 10 maggio 2024

RACCOLTA SCRITTI PERSONE RINCHIUSE in STRUTTURE PSICHIATRICHE

Su invito di una persona che si trova in una condizione di reclusione psichiatrica mettiamo a disposizione i nostri indirizzi email con l’intento di raccogliere testimonianze, racconti, scritti e narrazioni di coloro che si ritrovano in strutture psichiatriche come SPDC (Servizi Psichiatrici Diagnosi e Cura), REMS (Residenze per l’Esecuzione della Misura di Sicurezza) o Strutture Residenziali Psichiatriche chiuse.


Gli obiettivi principali sono innanzitutto dare voce a chi non ne ha, riuscendo possibilmente a mettersi/li in relazione ed inoltre rendere pubbliche tali testimonianze (con il consenso della persona e rispettandone l'anonimato) attraverso un'eventuale pubblicazione quanto più possibile periodica.

Rete Assemblea Antipsichiatrica


Per info o invio testimonianze:
assembleaantipsichiatrica@inventati.org - https://assembleareteantipsichiatrica.noblogs.org/blog/

antipsichiatriapisa@inventati.org

Il PROSSIMO SPORTELLO D’ASCOLTO CI SARA’ LUNEDì 13 MAGGIO

 Vi informiamo che lo SPORTELLO D’ASCOLTO ANTIPSICHIATRICO previsto per martedì prossimo non sarà effettuato perché  martedì 14 maggio alle ore 11 saremo ancora una volta in PRESIDIO davanti al Tribunale di Pisa dove si terrà una nuova udienza per i maltrattamenti avvenuti nella struttura di Montalto di Fauglia gestita dalla Fondazione STELLA MARIS.

INVITIAMO TUTT* a PARTECIPARE al Presidio

Lo SPORTELLO si terrà regolarmente lunedì 13 maggio 2024 allo stesso orario, dalle ore 15:30 alle 18:30 presso la nostra sede in via San Lorenzo 38 a Pisa. Per eventuali urgenze e per fissare eventuali incontri telefonateci al 335 7002669 oppure contattateci via mail a antipsichiatriapisa@inventati.org

Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
via San Lorenzo 38, 56100 Pisa
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sabato 4 maggio 2024

PISA 14/05 PRESIDIO di SOLIDARIETA': VERITA’ SUGLI ABUSI ALLA STELLA MARIS! SOLIDARIETA’ ALLE VITTIME DEI MALTRATTAMENTI !

 

MARTEDI’ 14 MAGGIO ORE 11

presso il Tribunale di Pisa in Piazza della Repubblica

PRESIDIO di SOLIDARIETA’

VERITA’ SUGLI ABUSI ALLA STELLA MARIS!

SOLIDARIETA’ ALLE VITTIME DEI MALTRATTAMENTI !

COLLETTIVO ANTIPSICHIATRICO ANTONIN ARTAUD

antipsichiatriapisa@inventati.org


mercoledì 1 maggio 2024

PISA MARTEDì 14 MAGGIO PRESIDIO di SOLIEDARIETA' c/o tribunale di Pisa VERITA’ SUGLI ABUSI ALLA STELLA MARIS!

 VERITA’ SUGLI ABUSI ALLA STELLA MARIS, SOLIDARIETA’ ALLE VITTIME DEI MALTRATTAMENTI !

Il 14 maggio 2024 alle ore 11 saremo ancora una volta davanti al Tribunale di Pisa dove si terrà una nuova udienza per i maltrattamenti avvenuti nella struttura di Montalto di Fauglia destinata ad ospitare persone autistiche, gestita dalla Fondazione STELLA MARIS. In questa ulteriore udienza dovrebbero venire ascoltati i testimoni della difesa.

Nell’estate del 2016, in seguito alla denuncia dei genitori di un giovane ospite, la struttura è stata posta sotto controllo con l’installazione di microcamere e, dopo tre mesi di intercettazioni, la Procura di Pisa, dopo aver accumulato prove evidenti, ha configurato l’ipotesi di reato per maltrattamenti. Tra gli ospiti della residenza, ricordiamo Mattia, morto successivamente nel 2018 per soffocamento, in seguito al blocco della glottide dovuto molto probabilmente al prolungato e eccessivo uso di psicofarmaci. I continui cambi di terapia avevano comportato disfunzionalità e rischi al momento dei pasti di cui la famiglia afferma di non essere mai stata informata. Per questa vicenda è in corso un altro procedimento penale, il processo in primo grado si è chiuso con nessuna responsabilità da parte dei medici e della struttura.

Il processo per maltrattamenti sta andando avanti da più di 6 anni con estrema lentezza: le udienze sono troppo diradate se si considera l’elevatissimo numero di persone invitate a testimoniare. Si tratta, infatti, del più grande processo sulla disabilità in Italia. Nel periodo della pandemia (caso unico nella storia della giustizia pisana) è stato ospitato nel Palazzo dei Congressi di Pisa.

Al momento gli imputati sono 15, tra essi le due dottoresse che gestivano la struttura e il Direttore Sanitario della Stella Maris. Due imputati sono usciti di scena: un operatore che ha patteggiato la pena e il Direttore generale Roberto Cutajar che, avendo scelto il rito abbreviato, è stato dapprima condannato a 2 anni e 8 mesi di reclusione, poi è stato assolto nel processo d’appello.

I genitori e i tutori e altri testimoni già ascoltati hanno riportato le violenze subite dai ragazzi di Montalto e documentate dalle videoregistrazioni che testimoniano più di 280 episodi di violenza in meno di quattro mesi, una violenza – quindi – non episodica ma strutturale. Durante l’ultima udienza una delle dottoresse ha dichiarato che a Montalto di Fauglia venivano usati, in caso di crisi degli ospiti, i cosiddetti “tappeti contenitivi”. Il tappeto contenitivo funziona in un modo semplice: il paziente viene immobilizzato, contenuto e arrotolato nel tappeto.

Come ha scritto nella sua relazione il consulente tecnico, professor Alfredo Verde, chiamato a relazionare sui fatti avvenuti: « Leggendo gli atti del presente procedimento abbiamo rinvenuto sicuramente la menzione di una lunga tradizione di abuso e violenza da parte degli operatori, radicata negli anni, e in parte tollerata, in parte ignorata della direzione delle strutture”. Ed ancora: “In queste situazioni si sviluppano degenerazioni in cui la violenza e la sopraffazione divengono gli strumenti usati ogni giorno, e l’istituzione perde le sue caratteristiche terapeutiche per divenire un luogo meramente coercitivo e afflittivo. Il comportamento degli operatori è apparso tipico delle istituzioni totali » . Per questi motivi, e per ricordare tutte le vittime degli abusi psichiatrici che ancora oggi vengono perpetrati ai danni di persone private della libertà personale e non in grado di difendersi da sole, riteniamo doveroso seguire con attenzione le vicende di questo processo nell’interesse di tutte/i. Invitiamo a partecipare al PRESIDIO in SOLIDARIETA’ alle VITTIME dei MALTRATTAMENTI MARTEDI’ 14 MAGGIO ORE 11 presso il Tribunale di Pisa in Piazza della Repubblica

Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud

per info: Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud via San Lorenzo 38, 56100 Pisa antipsichiatriapisa@inventati.org www.artaudpisa.noblogs.org 3357002669

domenica 28 aprile 2024

MILANO 05/05 SALUTE MENTALE, PERIFERIE, MUSICA e LOTTA c/o Spazio Comune Cuore in Gola

MILANO 5 MAGGIO 2024 c/o Spazio Comune Cuore in Gola in via Gola

il Comitato di lotta casa e territorio organizza:

UN GIORNO PER BRUNO- SALUTE MENTALE, PERIFERIE, MUSICA E LOTTA

dalle 13 PRANZO CONDIVISO

dalle 15:30 DISCUSSIONE insieme a:

Mensa Occupata (Napoli)

Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud (Pisa)

Brigata Basaglia (Milano)

dalle 17 CONCERTO

 

mercoledì 24 aprile 2024

FIRENZE sabato 27/04 RIDE 4 SUNBIRDS per GAZA c/o Casa del Popolo di San Niccolò


 FIRENZE SABATO 27 APRILE c/o Casa del Popolo di San Niccolò 

RIDE 4 SUNBIRDS 700 km in BICICLETTA per GAZA

TAPPA a FIRENZE

ore 20 APERICENA a SOSTEGNO del progetto RIDE 4 SUNBIRDS

ore 21 PRESENTAZIONE del PROGETTO

organizzano:

Casa del Popolo di San Niccolò

Collettivo di fabbrica lavoratori GKN

Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud

martedì 23 aprile 2024

VIDEO REGISTRAZIONE INCONTRO ONLINE con SAMAH JABR a Cesena c/o Spazio Libertario Sole e Baleno

 https://www.youtube.com/watch?v=-NlaotZ1jHQ

A questo link potete trovare il video dell'incontro online che, come collettivo Artaud,  abbiamo fatto con Samah Jabr dalla Palestina venerdì 19 aprile 2024 presso lo spazio libertario Sole e Baleno di Cesena. Samah Jabr dal 2016 è coordinatrice dei Dipartimenti di Salute mentale palestinesi di Gaza e Cisgiordania presso il Ministero della sanità palestinese. Samah Jabr è anche autrice di due libri: "Sumud - Resistere all'oppressione" e di "Dietro i fronti - Cronache di una psicoterapeuta palestinese", editi in italiano da Sensibili alle foglie.

lunedì 22 aprile 2024

SOLIDARIETÀ ANTIPSI/ANTI-INPS

 Riceviamo e pubblichiamo...

SOLIDARIETÀ ANTIPSI/ANTI-INPS

Scriviamo questo testo per rompere il silenzio su quanto sta accadendo ad un compagno, per portargli la nostra solidarietà e complicità, e per condividere la sua storia, consapevoli che come la sua ce ne sono molte altre.

Un compagno che percepisce una pensione di invalidità sta subendo la ritorsione di vedersela quasi totalmente sottratta perché l’INPS, a seguito della verifica dei requisiti – a posteriori – per il reddito di cittadinanza percepito tra il 2021 e il 2022, ritiene non ne avesse diritto.

Si parla di una cifra complessiva di 7000 euro.

Per riavere i soldi indietro l’INPS intende però, da maggio, decurtargli quasi il 90% dell’invalidità, rischiando così di compromettere un intero percorso di emancipazione.

Inutile dire quanto questo metterebbe seriamente in difficoltà la quotidianità del compagno, che da anni non solo lotta per la sua autodeterminazione, ma contro un paradigma medico-psichiatrico in cui senza una rete sociale o un welfare familiare, non si ha nessuna reale scelta.

Non possiamo accettare che per riavere il reddito di cittadinanza lo Stato sottragga ad una persona tutta l’invalidità prelevandogli quel poco che le permetteva a malapena di fare fronte alle necessità primarie.

Durante la pandemia le difficoltà sono state tante, e così il compagno, come tante persone, ha fatto domanda per il reddito di cittadinanza, on-line. Ma le insidie della digitalizzazione sono infinite, basta una crocetta o una dichiarazione scorretta, che l’onere è tuo.

Per qualche tempo il compagno ha potuto sperimentare una vita più indipendente e autonoma, dalla famiglia, dai servizi. La verifica retroattiva a posteriori irrompe nella sua vita con quella violenza secca che solo la burocrazia statale è in grado di esprimere ed esercitare.

A questo mondo chi non ce la fa a stare al passo della cultura capitalista e lavorista ultra competitiva dominante è spronato ad adeguarsi con il bastone o con la carota alle misure assistenziali, obbligato a dimostrare il proprio status di ‘persona bisognosa’ tra servizi e procedure spesso mortificanti e impersonali, in cui barcamenarsi non è affatto scontato. Servizi spesso lontani anche dalla condizione sociale delle persone ‘utenti’, che giustamente tendono a volersene sbarazzare con il rischio però di non vedersi più riconosciuta alcuna forma di diritto a condizioni di inserimento lavorativo o di lavoro ‘protetto’ nè alcun tipo di tutela.

Al momento, per quanto il debito non si possa cancellare, il compagno sta tentando ogni via possibile per fare in modo che l’invalidità non sia colpita in modo così importante, tra colloqui con figure e operatori del sistema sanitario, affinchè un’ingiustizia del genere non passi inosservata, e sportelli sociali non istituzionali che offrono anche servizi di patronato, per la possibilità di avviare anche un ricorso.

Consapevoli che non ci vanno a genio nè i servizi istituzionali paternalisti nè l’impatto che il progressivo abbandono delle misure di welfare e di sostegno ha su chi vive sulla propria pelle stigma e discriminazioni, condividiamo quanto sta accadendo al compagnx perchè pensiamo ci riguardi tuttx e chiamiamo alla solidarietà.

strappi@canaglie.org
https://antipsi.noblogs.org/post/2024/04/22/solidarieta-antipsi-anti-inps/

Collettivo Antipsichiatrico "Antonin Artaud" Pisa - 2007 antipsichiatriapisa@inventati.org