A Pisa è nato il collettivo antipsichiatrico Antonin Artaud contro gli usi ed abusi della psichiatria.
Nessuno di noi è psichiatra, psicologo o uno "specialista " della mente ma siamo tutte persone
interessate a contrastare gli effetti nefasti che questa scienza del controllo produce sull'intero corpo sociale.
Ci sembra necessario mettere in discussione le pratiche di esclusione e segregazione indirizzate
a tutti quelli che non accettano il sistema di valori imposto dalla società.
E' arrivato il momento di rompere il silenzio che permette il brutale perpetuarsi di tutte le
pratiche psichiatriche e di smascherare l'interesse economico che si cela dietro
l'invenzione di nuove malattie per promuovere la vendita di nuovi farmaci.
Ci proponiamo di fornire:
- un aiuto legale
- informazione sui farmaci e sui loro effetti
collaterali
- denunciare le violenze e gli abusi della psichiatria

Chiunque è interessato può intervenire alle nostre assemblee che si svolgano
tutti i martedì alle 21:30 c/o lo Spazio Antagonista Newroz in via Garibaldi 72 a PISA
per info : antipsichiatriapisa@inventati.org
3357002669

attivo il nuovo sito del collettivo
www.artaudpisa.noblogs.org

lunedì 30 ottobre 2023

PISA martedì 7/11 PRESIDIO in SOLIDARIETA’ alle VITTIME dei MALTRATTAMENTI AVVENUTI alla Stella Maris!

VERITA’ SUGLI ABUSI ALLA STELLA MARIS, SOLIDARIETA’ ALLE VITTIME DEI MALTRATTAMENTI !

Il 7 novembre 2023 alle ore 14 saremo ancora una volta davanti al Tribunale di Pisa dove si terrà una nuova udienza per i maltrattamenti avvenuti nella struttura di Montalto di Fauglia gestita dalla Fondazione STELLA MARIS. In questa ulteriore udienza dovrebbero venire sentiti altri imputati.

Nell’estate del 2016, in seguito alla denuncia dei genitori di un giovane ospite, la struttura è stata posta sotto controllo con l’installazione di microcamere e, dopo tre mesi di intercettazioni, la Procura di Pisa, avendo prove evidenti (segnalate anche da alcune lettere anonime di dipendenti che denunciavano abusi e insabbiamenti di prove), ha configurato l’ipotesi di reato per maltrattamenti. Tra gli ospiti della struttura, ricordiamo Mattia, morto successivamente nel 2018 per soffocamento, in seguito al blocco della glottide dovuto a un prolungato e eccessivo uso di psicofarmaci.I continui cambi di terapia avevano comportato disfunzionalità e rischi al momento dei pasti di cui la famiglia non è mai stata informata.Per questa vicenda è in corso un altro procedimento penale, il processo in primo grado si è chiuso con nessuna responsabilità da parte dei medici e della struttura.

Il processo per maltrattamenti sta andando avanti da più di 5 anni con estrema lentezza: le udienze sono troppo diradate se si considera l’elevatissimo numero di persone invitate a testimoniare. Si tratta, infatti, del più grande processo sulla disabilità in Italia che nel periodo della pandemia (caso unico nella storia della giustizia pisana) è stato ospitato nel Palazzo dei Congressi di Pisa.

Al momento gli imputati sono 15, tra essi le due dottoresse che gestivano la struttura e il Direttore Sanitario della Stella Maris. Due imputati sono usciti di scena: un operatore che ha patteggiato la pena e il Direttore generale Roberto Cutajar che, avendo scelto il rito abbreviato, è stato condannato a 2 anni e 8 mesi di reclusione, poi è stato assolto nel processo d’appello.

I genitori e i tutori e altri testimoni già ascoltati hanno riportato le violenze subite dai ragazzi di Montalto e documentate dalle videoregistrazioni che testimoniano 208 episodi di violenza in meno di quattro mesi, una violenza –quindi- non episodica ma strutturale.
Come ha scritto nella sua relazione il Consulente Tecnico, Professor Alfredo Verde, chiamato a relazionare sui fatti avvenuti: “Leggendo gli atti del presente procedimento abbiamo rinvenuto sicuramente la menzione di una lunga tradizione di abuso e violenza da parte degli operatori, radicata negli anni, e in parte tollerata, in parte ignorata della direzione delle strutture”. Ed ancora: “In queste situazioni si sviluppano degenerazioni in cui la violenza e la sopraffazione divengono gli strumenti usati ogni giorno, e l'istituzione perde le sue caratteristiche terapeutiche per divenire un luogo meramente coercitivo e afflittivo. Il comportamento degli operatori è apparso tipico delle istituzioni totali.
Per questi motivi e per ricordare tutte le vittime degli abusi psichiatrici che ancora vengono perpetrati ai danni di persone private della libertà personale ancora oggi tramite i Trattamenti Sanitari Obbligatori, non in grado di difendersi da sole, riteniamo che sia opportuno che l’opinione pubblica segua con attenzione le vicende di questo processo. Invitiamo tutti e tutte a partecipare al
PRESIDIO in SOLIDARIETA’ alle VITTIME dei MALTRATTAMENTI
MARTEDI’ 7 NOVEMBRE ORE 14 presso il Tribunale di Pisa in Piazza della Repubblica

Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud

Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
via San Lorenzo 38, 56100 Pisa
antipsichiatriapisa@inventati.org
www.artaudpisa.noblogs.org 3357002669

martedì 24 ottobre 2023

PISA: venerdì 03/11 ASSEMBLEA PUBBLICA per PARLARE dei MALTRATTAMENTI AVVENUTI ALLA STELLA c/o Exploit ore 18

 VENERDI’ 3 NOVEMBRE c/o EXPLOIT Largo Bruno Pontecorvo a Pisa

ASSEMBLEA PUBBLICA per PARLARE dei MALTRATTAMENTI AVVENUTI ALLA STELLA MARIS di Montalto di Fauglia
Il 7 novembre 2023 presso il Tribunale di Pisa si terrà l’ennesima udienza per i gravi fatti avvenuti nella struttura di Montalto di Fauglia gestita dalla Fondazione STELLA MARIS. Si tratta del più grande processo in Italia per maltrattamenti a persone con disabilità.

INVITIAMO TUTTI A PARTECIPARE

ore 18 proiezione reportage “LA STORIA DI MATTIA- Il più grande processo per maltrattamenti ai disabili in Italia” prodotto dalla RAI a cura di Maria Elena Scandaliato. Sarà presente l’autrice

ore 18:30 ASSEMBLEA PUBBLICA APERTA

a seguire APERICENA

Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud

antipsichiatriapisa@inventati.org

domenica 22 ottobre 2023

LINK intervista a radio SONAR su antipsichiatria e lotta alla militarizzazione

 https://radiosonar.net/fermare-lescalation-in-migliaia-a-pisa-palermo-e-in-sardegna/

Questo è il link per ascoltare l'intervista fatta sulla relazione fra antipsichiatria e lotta alla militarizzazione, come collettivo Artaud, durante il corteo contro la guerra FERMARE L’ESCALATION!  UNITƏ CONTRO GUERRA, ARMI E FOSSILE svolto a Pisa sabato 21 ottobre.

Il 21 ottobre 2023 si sono svolte contemporaneamente a Pisa, Palermo e in Sardegna manifestazioni contro le guerre per fermare l’escalation, la militarizzazione e colonizzazione dei territori, la violenza sui corpi tutti, la produzione e il traffico di armi, il sostegno e la complicità con paesi imperialisti, la costruzione di nuove basi ovunque queste siano e lo smantellamento e riconversione di quelle esistenti, i disastri ambientali, l’intervento diretto delle forze armate nei luoghi di formazione e gli stage scuola lavoro di studentu nelle basi militari e non solo.

Rilanciamo l'incontro di GIOVEDì 26 OTTOBRE a Pisa

GIOVEDì 26 OTTOBRE c/o il Circolo UTOPIA in via San Lorenzo 38 a PISA alle ore 18:30

il collettivo antipsichiatrico Antonin Artaud presenta:
IL ROVESCIO DELLA GUERRA. Psichiatria Militare e “terapia elettrica” durante la Prima guerra mondiale
di Marco Rossi edizioni Malamente.
Sarà presente l'autore

INTERVENGONO:

OSSERVATORIO CONTRO la MILITARIZZAZIONE delle SCUOLE E dell’UNIVERSITA’

MOVIMENTO NO BASE

giovedì 19 ottobre 2023

PISA: venerdì 03/11 ASSEMBLEA PUBBLICA per PARLARE dei MALTRATTAMENTI AVVENUTI ALLA STELLA c/o Exploit ore 18


 MALTRATTAMENTI AVVENUTI alla SEDE di Montalto di Fauglia della STELLA MARIS

APPELLO per un INCONTRO PUBBLICO


VENERDÌ 3 NOVEMBRE 2023

presso la sede di EXPLOIT in largo Bruno Pontecorvo a Pisa

Il 7 novembre 2023 presso il Tribunale di Pisa si terrà l’ennesima udienza, dopo tanti rinvii, per i gravi fatti avvenuti nella struttura di Montalto di Fauglia gestita dalla Fondazione STELLA MARIS. Si tratta del più grande processo in Italia per maltrattamenti a persone con disabilità. Sono coinvolte 23 famiglie, gli imputati sono 15 tra operatori e dottoresse che gestivano la struttura, e il Direttore Sanitario della Stella Maris.

Nell’estate del 2016, in seguito alla denuncia di un genitore, furono nascoste alcune microcamere nel centro di accoglienza di giovani persone con gravi disabilità a Montalto di Fauglia, gestito direttamente dalla fondazione Stella Maris. In tre mesi sono state registrate più di 280 violenze, dagli insulti agli atti sessuali mimati agli strattonamenti ai calci agli schiaffi… un orrore, proiettato in tribunale e visibile in rete.

23 ospiti vittime, 17 indagati.

Il più grande processo sui maltrattamenti sulle persone con disabilità nella storia italiana.

Una violenza non episodica, ma strutturale.

Ma non se ne parla, se non in qualche articolo nelle cronache locali.

Una delle vittime dei maltrattamenti, Mattia Giordani, è morto soffocato nel 2018 a causa di un mix micidiale di psicofarmaci che gli ha bloccato la glottide durante un pasto. Sulla sua storia la madre Sondra Cerrai ha pubblicato nel 2020 Siamo tutti legati, Porto Seguro edizioni.

L’Istituto scientifico - Ospedale specializzato - Centro di assistenza Stella Maris si occupa di assistenza e cura dei disturbi e delle disabilità dell’infanzia e dell’adolescenza. La Stella Maris di fatto è un’istituzione privata convenzionata con il pubblico gestita dalla Curia di San Miniato e finanziata con soldi pubblici (milioni di euro l’anno) dalla Regione Toscana, che nonostante la gravità degli abusi non ha ritenuto opportuno costituirsi come parte civile al processo.

Come collettivo Antonin Artaud abbiamo finora organizzato tre presidi davanti al tribunale per portare la nostra solidarietà, denunciare i maltrattamenti e più in generale gli abusi della psichiatria e il ruolo della Stella Maris nella cosiddetta medicalizzazione, patologizzazione, farmacologizzazione delle giovani generazioni. Abbiamo attivamente collaborato alla realizzazione di un reportage (che trasmetteremo nel corso dell’incontro) che la RAI ha girato sull’intera vicenda, dopo che la regista ci ha contattato durante uno dei nostri presidi davanti al Tribunale di Pisa.

Riteniamo importante che nella nostra città si discuta di questi gravi avvenimenti, messi in sordina dai media nazionali.

Per questo motivo invitiamo tutte le realtà che da anni si impegnano nelle lotte sociali e in difesa della sanità pubblica, e tutte le persone interessate che possono arricchire il dibattito con le loro esperienze e testimonianze personali, a partecipare all’INCONTRO PUBBLICO che si terrà


VENERDÌ 3 NOVEMBRE presso la sede di EXPLOIT in largo Bruno Pontecorvo a Pisa


***

*Ore 18 – proiezione del reportage “LA STORIA DI MATTIA- Il più grande processo per maltrattamenti ai disabili in Italia” prodotto dalla RAI a cura di Maria Elena Scandaliato.
Sarà presente l’autrice

*ore 18:30 ASSEMBLEA PUBBLICA APERTA

Sarà presente la famiglia di Mattia


*a seguire APERICENA

INVITIAMO TUTTE/I A PARTECIPARE all’iniziativa


INVITIAMO TUTTE/I A PARTECIPARE ANCHE AL PRESIDIO in SOLIDARIETA’ alle VITTIME dei MALTRATTAMENTI che si terrà MARTEDI’ 7 NOVEMBRE ORE 14 presso il Tribunale di Pisa in Piazza della Repubblica


Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud

Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
via San Lorenzo 38, 56100 Pisa
antipsichiatriapisa@inventati.org
www.artaudpisa.noblogs.org

3357002669

lunedì 16 ottobre 2023

LINK per ascoltare intervista alla trasmissione RI-congiunzioni su radio BLACKOUT

Questo è il link per ascoltare l'intervista fatta come collettivo Artaud a radio blackout durante la trasmissione RI-congiunzioni il 10 ottobre sorso.

https://radioblackout.org/podcast/i-morti-non-sono-tutti-uguali-del-10-10-2023/

Sono ormai passati alcuni mesi della morte della psichiatra Barbara Capovani ma solo pochi giorni da quando l’Assemblea Rete Antipsichiatrica ha deciso di esprimersi a tal proposito. Qua il comunicato, nella prima parte della puntata, abbiamo approfondito la questione della violenza psichiatrica nelle strutture ospedaliere – SPDC – e in quelle detentive – REMS, ATSM, CPR.

La morte della psichiatra è stata strumentalizzata. Molti dei sostenitori delle prassi sorvegliare e punire sono tornati a farsi sentire ri-pronendo pratiche che puzzano di manicomio. Anche il governo non si è fatto trovare impreparato e solo 3 giorni dopo la morte della psichiatra pisana ha proclamato l’apertura di un tavolo tecnico per la salute mentale (da notare che la prima sessione di questo, avvenuta il 3 maggio, è stata inaugurata da un “pensiero in ricordo di Barbara Capovani”).

Abbiamo commentato l’episodio assieme ad un compagno del collettivo antipsichiatrico Antonin Artaud che ci ha aggiornato anche sulle ultime che riguardano il processo alla Stella Maris.

mercoledì 11 ottobre 2023

PISA 26/10 presentazione di: "IL ROVESCIO DELLA GUERRA" c/o il circolo UTOPIA

GIOVEDì 26 OTTOBRE c/o il Circolo UTOPIA in via San Lorenzo 38 a PISA alle ore 18:30

il collettivo antipsichiatrico Antonin Artaud presenta:
IL ROVESCIO DELLA GUERRA. Psichiatria Militare e “terapia elettrica” durante la Prima guerra mondiale
di Marco Rossi edizioni Malamente.
Sarà presente l'autore

INTERVENGONO:

OSSERVATORIO CONTRO la MILITARIZZAZIONE delle SCUOLE E dell’UNIVERSITA’

MOVIMENTO NO BASE


per info: antipsichiatriapisa@inventati.org


La Prima guerra mondiale, con le sue dimensioni estreme, vide l’irruzione massiva di feriti “dentro”, invalidi con corpi apparentemente integri: per la psichiatria fu uno sterminato campo di studio e sperimentazione. Nella convinzione che per curare la mente bisognasse intervenire con forza sul corpo, le pratiche messe in atto contemplavano un vero catalogo di supplizi, compresa la cosiddetta terapia elettrica, intesa sia come strumento di cura per le nevrosi di guerra che come mezzo per smascherare i simulatori. D’altra parte, ogni soldato sofferente era visto e trattato come un presunto simulatore, quindi come un traditore della patria; specularmente, ogni insubordinato era guardato alla stregua di un malato di mente. L’orizzonte della cura si andò così perdendo, oscurato dall’ideologia nazionalista e dal militarismo. Il rovescio della guerra restituisce alla memoria a lungo negata gli orrori subiti dai soldati al fronte e nei manicomi: carne da macello sacrificata per gli affari del capitale. Allora come oggi, per molti di questi sopravvissuti più sensibili o fragili – vincitori o vinti – non resta che una vita da “scemi di guerra”.

 

Il COLLETTIVO ANTIPSICHIATRICO ANTONIN ARTAUD: CHI SIAMO

Il COLLETTIVO ANTIPSICHIATRICO ANTONIN ARTAUD, nato nel 2005, si propone come gruppo sociale che, costruendo occasioni di confronto e di dialogo, vuole sostenere le persone maggiormente colpite dal pregiudizio psichiatrico. Il nostro impegno consiste, innanzitutto, nell’osservazione e nell’analisi del ruolo sempre più ingombrante che la psichiatria si vede riconoscere all’interno della società, ponendo particolare attenzione alle modalità e ai meccanismi attraverso i quali essa si espande sempre più capillarmente e trasversalmente. Forniamo inoltre consigli legali e informazioni sui diritti delle persone soggette al pregiudizio  psichiatrico con una linea tel. dedicata oltre ad uno sportello di ascolto presso la nostra sede e nelle assemblee settimanali.

Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud
via San Lorenzo 38, 56100 Pisa
antipsichiatriapisa@inventati.org
www.artaudpisa.noblogs.org 3357002669

 

martedì 3 ottobre 2023

LINK per ASCOLTARE INTERVISTA a RADIO ONDA D'URTO: RESIDENZE PSICHIATRICHE: IL CASO STELLA MARIS E LA VIOLENZA STRUTTURALE NEGLI ISTITUTI

 https://www.radiondadurto.org/2023/10/03/residenze-psichiatriche-il-caso-stella-maris-e-la-violenza-strutturale-negli-istituti/

Sopra il link per ascoltare l’intervista fatta come collettivo Artaud a Radio Onda D'Urto.

Martedì 3 ottobre, in Tribunale a Pisa, si è tenuta una nuova udienza del processo che vede imputati per maltrattamenti operatori e operatrici della residenza psichiatrica di Montalto di Fauglia, gestita dalla Fondazione Stella Maris, uno dei colossi nazionali del settore. Tra gli ospiti della struttura vittime degli abusi accertati all’interno del centro anche Mattia Giodani, il ventisettenne morto nel 2018 per soffocamento in seguito al blocco della glottide causato dalla somministrazione prolungata ed eccessiva di psicofarmaci. Una vicenda, e un processo, che potrebbe alzare nuovamente il sipario sulla violenza che ancora regola la vita degli utenti all’interno di moltissime residenze per persone con disabilità o fragilità psichica. Sono infatti tante le strutture di questo tipo che, negli ultimi anni, si sono rese protagoniste di simili episodi di abusi e maltrattamenti. Una violenza che si nutre di silenzio e di omertà, e che appare sempre meno episodica e sempre più strutturale.

lunedì 2 ottobre 2023

comunicato a cura dell' Assemblea Rete Antipsichiatrica: RESIDENZE PSICHIATRICHE: ABUSI, MALTRATTAMENTI E UCCISIONI

RESIDENZE PSICHIATRICHE: ABUSI, MALTRATTAMENTI E UCCISIONI 

Questo testo affronta la violenza strutturale che regola la vita all’interno di moltissimi centri residenziali per persone con disabilità o fragilità psichica. Si parte dai maltrattamenti avvenuti nella struttura di Montalto di Fauglia gestita dalla Stella Maris, passando per gli abusi all’interno delle strutture della Cooperativa Dolce di Bologna, per arrivare agli orrori della Comunità Shalom, nel bresciano. Una violenza capillare sostenuta quotidianamente dal silenzio di moltissimi “professionisti”, tecnici dei servizi, operatori, assistenti ed educatori.

Il 3 Ottobre 2023 al Tribunale di Pisa si terrà una nuova udienza per i maltrattamenti avvenuti nella struttura di Montalto di Fauglia gestita dalla Fondazione STELLA MARIS. Una vicenda sepolta nel silenzio che ha trovato nell’ultimo anno il supporto e il sostegno del Collettivo antipsichiatrico Antonin Artaud. 
Il Consulente Tecnico chiamato dalla procura a relazionare sui fatti ha scritto: “Leggendo gli atti del presente procedimento abbiamo rinvenuto sicuramente la menzione di una lunga tradizione di abuso e violenza da parte degli operatori, radicata negli anni, e in parte tollerata, in parte ignorata della direzione delle strutture”. Ed ancora: “In queste situazioni si sviluppano degenerazioni in cui la violenza e la sopraffazione divengono gli strumenti usati ogni giorno, e l’istituzione perde le sue caratteristiche terapeutiche per divenire un luogo meramente coercitivo e afflittivo” facendo riferimento a condotte “tipiche delle istituzioni totali”. Si parla di maltrattamenti fisici, verbali e trattamenti degradanti quotidiani. Spintoni, schiaffi, minacce e vessazioni costanti, talmente palesi da lasciar presumere abusi anche peggiori. Una violenza non episodica ma strutturale. 
Delle diciassette persone coinvolte, il processo attualmente vede ancora imputati quindici tecnici e operatori, tra cui le due dottoresse che gestivano la struttura e il Direttore Sanitario della Stella Maris. Un operatore ha patteggiato la pena, mentre il Direttore generale Roberto Cutajar, che ha scelto il rito abbreviato, è stato condannato a 2 anni e 8 mesi, per essere infine assolto nel processo d’appello. 
Tra gli ospiti della struttura ricordiamo Mattia, morto nel 2018 per soffocamento in seguito al blocco della glottide dovuto alla somministrazione prolungata ed eccessiva di psicofarmaci. I continui cambi di terapia avevano comportato disfunzionalità e rischi al momento dei pasti di cui la famiglia non è mai stata informata. Il processo in primo grado si è chiuso con nessuna responsabilità da parte dei medici e della struttura.
Non crediamo nella giustizia dei tribunali, sappiamo che nessuna sentenza metterà fine o scalfirà questa violenza. 

L’orrore di Montalto di Fauglia lo ritroviamo nell’uccisione per contenzione avvenuta la notte del 27 agosto 2012 all’interno della struttura ‘Casa Dolce’ di Casalecchio di Reno (in provincia di Bologna) gestita dalla Cooperativa Sociale Dolce. Quella sera M., 20 anni, vorrebbe continuare a giocare con la playstation ma le regole interne alla struttura non lo consentono. Gli operatori si impongono. Il giovane non cede. Si apre uno scontro di potere che Michael perde pagando con la vita. 
L’indagine del PM si concentra su tre operatori sociosanitari della cooperativa, indagati per omicidio colposo. Secondo l’autopsia M. è morto per asfissia meccanica, soffocamento. Mentre due operatori lo tenevano un terzo gli si sarebbe seduto sopra, all’altezza del torace. Il processo dura quattro anni e si conclude per tutti con l’assoluzione ‘perché il fatto non costituisce reato’. Viene sostenuta la legittimità della contenzione, la correttezza delle manovre effettuate, la loro corrispondenza ai “protocolli”. La rispettabilità pubblica della Cooperativa Dolce, dei suoi dirigenti responsabili e di tutta la struttura ne esce intaccata, pulita, mentre niente all’interno della stessa viene messo in discussione. 
La testimonianza che abbiamo raccolto di un operatore a tempo determinato assunto a ‘Casa Dolce’ qualche anno dopo l’uccisione di M., racconta il protrarsi di un’attitudine alla violenza verbale e al confronto fisico punitivo/violento da parte di molti operatori della residenza, accettato pressoché da tutta la struttura come ‘normale amministrazione’.
Di recente una nuova indagine ha visto coinvolta ancora la Cooperativa Dolce per quanto riguarda un’altra struttura in provincia di Bologna (Budrio),’Villa Donini’. Si parla di botte e insulti ai danni di persone disabili, schiaffi in testa e umiliazioni. Dodici operatori socio sanitari dipendenti della cooperativa sono stati interdetti dalla professione per un anno con l’accusa di maltrattamenti. Nonostante l’enormità dei fatti, sul territorio intorno a questa vicenda regna un silenzio sovrano.

Anche quanto emerso all’interno della comunità Shalom parla della stessa violenza. Abusi sistematici, insulti, minacce, punizioni degradanti e inumane, privazione del sonno, isolamento e crudeltà come metodo. Una presunta Comunità terapeutica che non cura le persone: le maltratta, le umilia, le sradica dalla propria umanità. Dove gli ‘educatori’ vengono spesso individuati tra le persone che in precedenza hanno subito lo stesso trattamento, selezionati senza alcun tipo di formazione per dare continuità ai metodi repressivi, avvilenti e degradanti, pratiche che ancora oggi caratterizzano la comunità. Negli anni più volte la struttura è finita nel mirino per situazioni di tortura ben lontane da episodi sporadici o accidentali. Un’ampia organizzazione che fa mostra di sé per la presunta accoglienza incondizionata, ma che vive di metodi distanti anni luce dall’offrire cura e sostegno a ragazzi e ragazze che vivono periodi di fragilità. Al di là della bella facciata che mostra all’ingresso, Shalom è disfacimento, afflizione e miseria.
Sebbene questa vicenda abbia avuto grande impatto a livello mediatico, il sensazionalismo legato al marketing dell’informazione ha già pressochè rimosso quanto avvenuto e le sue implicazioni. Non accettiamo la retorica della “comunità degli orrori” e della “mela marcia”, la comunità Shalom è conosciuta e attiva da lungo tempo nel bresciano e trattamenti inumani e degradanti come abbiamo visto non sono stati affatto un’eccezione al suo interno, come del resto in moltissime altre strutture.

Privato accreditato, grandi cooperative, fondazioni; enti che muovono molti soldi e che spesso esercitano anche una certa influenza nei rispettivi territori: la Stella Maris ad esempio è considerata un’eccellenza a livello nazionale, riceve abbondanti finanziamenti e onorificenze dalla Regione Toscana, la Cooperativa Dolce è una mega cooperativa che gode di ampio appoggio e gestisce moltissimi servizi nel bolognese, la Shalom è sempre stata sostenuta da personaggi di rilievo.
Questi racconti mettono sotto gli occhi di tutti i dispositivi coercitivi/degradanti insiti in questa tipologia di strutture, dove le persone, ridotte ad oggetti, diventano il bersaglio di violenze e sopraffazioni quotidiane. Luoghi dove la contenzione fisica e farmacologica è consuetudine e dove le prepotenze sono ordinarie e strutturali.
Riteniamo sia importante non spegnere i riflettori su una violenza così estesa, capillare, non episodica, accettata e sostenuta quotidianamente dal silenzio di moltissimi “professionisti”, tecnici e operatori, assistenti ed educatori, ci piacerebbe partire da qui, dall’omertà che sorregge questi abusi, che non sono episodi, ma più spesso la prassi che regola queste strutture. 

Assemblea Rete Antipsichiatrica 
Per condividere esperienze e riflessioni: assembleaantipsichiatrica@inventati.org

Le note al testo si possono trovare a questo link:
https://assembleareteantipsichiatrica.noblogs.org/post/2023/10/02/residenze-psichiatriche-abusi-maltrattamenti-e-uccisioni/


Collettivo Antipsichiatrico "Antonin Artaud" Pisa - 2007 antipsichiatriapisa@inventati.org