ALTRI COMUNICATI di SOLIDARIETA' con il COLLETTIVO ARTAUD
Sotto altri comunicati di
solidarietà con il Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud che ci sono
arrivati:
Un abbraccio
di solidarietà e di stima affettuosa per il vostro infaticabile e
indispensabile lavoro collettivo. Sono certo che ne uscirete come sempre a
testa alta e con rafforzata determinazione.
Un caro
saluto, Pino Pitasi
Con queste
poche righe esprimiamo la nostra solidarietà al collettivo antipsichiatrico
Antonin Artaud e ai due compagni coinvolti in quella che sembra una grande
montatura giudiziaria volta a screditare l'attività svolta da anni dal
collettivo con impegno, passione, coerenza e correttezza.
Quello che
ci lega è l'amicizia, il rispetto e la condivisione di idee e pratiche, il
nostro essere posizionati a fianco di prigionieri, oppressi, "folli",
scomodi e disagiati.
Il
collettivo Artaud oltre ad impegnarsi nell'analisi critica dell'istituzione
psichiatrica e nell'organizzazione di iniziative di controinformazione,
fornisce - tramite un telefono di
ascolto e uno sportello - una rete di accoglienza e un punto di riferimento per chi attraversa
un periodo difficile, nonchè un aiuto concreto contro gli abusi e le violenze
delle psichiatria, senza altro scopo che il sostegno alle persone finalizzato
all'autodeterminazione e alla lotta contro potere e pregiudizi.
Siamo cert*
dell'infondatezza delle accuse e della scrupolosità dell'agire dei nostri amici
e compagni, e siamo altrettanto cert* che nessuna aula di tribunale potrà
mettere in discussione le nostre pratiche e lotte.
Un abbraccio
antipsichiatrico
Collettivo antipsichiatrico
Francesco Mastrogiovanni - Torino
Scusandomi
per il ritardo unisco la mia solidarietà a quella dei comunicati che ho appena
letto. Questa vicenda ha sapori paradossali e testimonia quanto nessun impegno,
o lotta nel sociale, sia privo di rischi e quanto la repressione possa avere
risvolti inaspettati e insidiosi. Non saranno le denunce o le calunnie a
fermare la nostra pratica critica al potere coercitivo della psichiatria,
intesa come l'istituzione che esercita una delle forme di violenza più subdola
e prettamente allineata agli intenti di ogni autoritarismo.
Chiara Gazzola
XM24 AL FIANCO DEGLI ANTIPSICHIATRICI PISANI
Alla fine del mese di maggio è
partito il processo che vede imputati alcuni attivisti del collettivo
antipsichiatrico pisano “A. Artaud” e, ancora una volta, la macchina repressiva
si scatenerà contro chi ha la sola colpa di stare accanto agli “ultimi“ nei
percorsi quotidiani di liberazione.
Una persona, rivoltasi al Collettivo
per uscire dalle maglie della psichiatria, una volta a colloquio con i medici
si convince o è convinta che sia il Collettivo a rappresentare una minaccia per
la sua salute e, quindi, senza alcuna reale necessità ne denuncia i membri. In
questo caso per violenza privata ma, al di là del reato specifico, ciò che è in
discussione sono le pratiche politiche e sociali che caratterizzano l’azione
antipsichiatrica dei collettivi nel territorio.
E’ facile per le autorità, sempre
numerose durante i colloqui, convincere chi chiede supporto ai Telefoni Viola
che siano le pratiche di liberazione ad aggravarne lo stato e non le terapie
inutili e dannose che vengono somministrate o i processi di
deresponsabilizzazione che rendono i pazienti totalmente privi della capacità
di gestione dei propri progetti e della propria vita.
Il collettivo antipsichiatrico
pisano “A. Artaud” dispone di un telefono cellulare dedicato alle persone che
hanno la necessità di confrontarsi sulle questioni psichiatriche o,
semplicemente, avere dei consigli ed essere ascoltate. Il sostegno diretto,
tramite lo sportello o il telefono, rappresenta un impegno preciso, di cui i
membri si fanno carico per stare a fianco di chi subisce abusi e violazioni di
quei fondamentali diritti inalienabili sanciti dalla stessa legislazione, per
lo più inapplicata, quali il diritto di informazione riguardo ai trattamenti in
corso, le loro conseguenze e i loro effetti collaterali, la libertà di scelta e
tanti altri.
Da anni l’impegno antipsichiatrico
consiste nell’osservazione e nell’analisi del ruolo sempre più pervasivo che
viene riconosciuto alla psichiatria all’interno della società, ponendo
particolare attenzione alle modalità e ai meccanismi attraverso i quali essa si
espande sempre più capillarmente e trasversalmente.
La battaglia per la difesa dei
diritti umani, sistematicamente negati dall’istituzione psichiatrica, andrà
avanti e i collettivi continueranno a lottare contro tutte le forme coercitive
come il T.S.O. (trattamento sanitario obbligatorio) e per la chiusura delle
REMS (Residenze Esecuzione Misure di Sicurezza).
I compagni del collettivo non
saranno comunque soli: al banco degli imputati siederemo anche noi e tutte
quelle che in questi anni hanno conosciuto la forza e la coerenza dei compagni
dell’Artaud.
Sempre al fianco di chi lotta contro
i soprusi e le ingiustizie, contro l’apparato tecno-psichiatrico e i suoi
sgherri di tribunale. Libertà per tutt*, sbarre per nessun*!
XM24 e Collettivo Antipsichiatrico AltreMenti – Bologna
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