A Pisa è nato il collettivo antipsichiatrico Antonin Artaud contro gli usi ed abusi della psichiatria.
Nessuno di noi è psichiatra, psicologo o uno "specialista " della mente ma siamo tutte persone
interessate a contrastare gli effetti nefasti che questa scienza del controllo produce sull'intero corpo sociale.
Ci sembra necessario mettere in discussione le pratiche di esclusione e segregazione indirizzate
a tutti quelli che non accettano il sistema di valori imposto dalla società.
E' arrivato il momento di rompere il silenzio che permette il brutale perpetuarsi di tutte le
pratiche psichiatriche e di smascherare l'interesse economico che si cela dietro
l'invenzione di nuove malattie per promuovere la vendita di nuovi farmaci.
Ci proponiamo di fornire:
- un aiuto legale
- informazione sui farmaci e sui loro effetti
collaterali
- denunciare le violenze e gli abusi della psichiatria

Chiunque è interessato può intervenire alle nostre assemblee che si svolgano
tutti i martedì alle 21:30 c/o lo Spazio Antagonista Newroz in via Garibaldi 72 a PISA
per info : antipsichiatriapisa@inventati.org
3357002669

attivo il nuovo sito del collettivo
www.artaudpisa.noblogs.org

mercoledì 29 ottobre 2025

PISA: martedì 4/11PRESIDIO di SOLIDARIETÀ BASTA ABUSI! BASTA USO del TAPPETO CONTENITIVO!


 MARTEDÌ 4 NOVEMBRE 2025 ORE 10:30

presso il Tribunale di Pisa in Piazza della Repubblica

PRESIDIO di SOLIDARIETÀ

BASTA ABUSI! BASTA USO del TAPPETO CONTENITIVO!

VERITÀ SULLE VIOLENZE ALLA STELLA MARIS!

SOLIDARIETÀ ALLE VITTIME DEI MALTRATTAMENTI!

Anche se vi credete assolti siete per sempre coinvolti...


COLLETTIVO ANTIPSICHIATRICO ANTONIN ARTAUD

antipsichiatriapisa@inventati.org

martedì 28 ottobre 2025

PISA: martedì 4 novembre PRESIDIO di SOLIDARIETÀ – VERITÀ SULLE VIOLENZE ALLA STELLA MARIS!

 VERITÀ SULLE VIOLENZE ALLA STELLA MARIS, SOLIDARIETÀ ALLE VITTIME DEI MALTRATTAMENTI !

Il prossimo martedì 4 novembre dovrebbe concludersi il primo atto del lungo processo per i maltrattamenti nei confronti di ragazzi con autismo avvenuti nella struttura di Montalto di Fauglia in provincia di Pisa, gestita dalla fondazione Stella Maris.

La giudice infatti con molta probabilità pronuncerà la sentenza di primo grado dopo aver ascoltato la risposta del pubblico ministero alla requisitoria degli avvocati delle due dottoresse imputate esposta nel corso della precedente udienza.

Come collettivo antipsichiatrico Antonin Artaud saremo presenti martedì 4 novembre a partire dalle ore 10:30 per il ventiduesimo presidio davanti al Tribunale di Pisa, in sostegno e solidarietà alle famiglie delle vittime dei maltrattamenti.

Nell’estate del 2016, in seguito alla denuncia dei genitori di un giovane, la struttura è stata posta sotto controllo con l’installazione di microcamere e, dopo tre mesi di intercettazioni, la Procura di Pisa ha configurato l’ipotesi di reato per maltrattamenti. Si tratta del più grande processo per maltrattamenti a persone con disabilità in Italia. Il processo va avanti lentamente da oltre 7 anni: le udienze sono state molto diradate a causa dell’elevato numero di testimoni.

Gli imputati sono 15, tra cui due dottoresse che gestivano la struttura e il Direttore Sanitario della Stella Maris. Due imputati sono usciti di scena: un operatore che ha patteggiato la pena e il Direttore generale che, dopo il rito abbreviato, è stato condannato a 2 anni e 8 mesi per poi essere assolto nel processo d’Appello.

I genitori, i tutori e altri testimoni ascoltati hanno raccontato le violenze subite dai ragazzi di Montalto. Le videoregistrazioni hanno documentato e testimoniato gli oltre 280 episodi di violenza in meno di 4 mesi; violenza non episodica dunque, ma strutturale. In una delle ultime udienze una delle dottoresse ha dichiarato che a Montalto di Fauglia venivano usati, in caso di crisi, i "tappeti contenitivi” nei quali il paziente veniva arrotolato, immobilizzato e contenuto. Durante il processo è stato inoltre dichiarato che a Fauglia esisteva una stanza con un letto dotato di cinghie per la contenzione meccanica.

Tra gli ospiti della struttura ricordiamo Mattia, morto nel 2018 per soffocamento, dovuto probabilmente al prolungato ed eccessivo uso di psicofarmaci. I continui cambi di terapia avevano comportato disfunzionalità e rischi per la deglutizione al momento dei pasti, ma la famiglia afferma di non esserne mai stata informata né tantomeno istruita su eventuali accortezze o manovre salvavita da mettere in atto. Per questa vicenda vi è un altro procedimento penale: il processo in primo grado si è chiuso con nessuna responsabilità da parte dei medici e della struttura. Il processo d’Appello si terrà presso il Tribunale di Firenze, nello stesso giorno del processo di Pisa, il 4 novembre.

Come riporta la relazione del consulente tecnico, professor Alfredo Verde: “Leggendo gli atti del presente procedimento abbiamo rinvenuto sicuramente la menzione di una lunga tradizione di abuso e violenza da parte degli operatori, radicata negli anni, e in parte tollerata, in parte ignorata dalla direzione delle strutture”. E ancora: “In queste situazioni si sviluppano degenerazioni in cui la violenza e la sopraffazione divengono strumenti usati ogni giorno, e l'istituzione perde le sue caratteristiche terapeutiche per divenire un luogo meramente coercitivo e afflittivo. Il comportamento degli operatori è apparso tipico delle istituzioni totali”.

La presunta eccellenza della Stella Maris è un grande bluff. A Fauglia non si mettevano in atto cure o trattamenti terapeutici ma violenze e trattamenti degradanti e umilianti ai danni degli ospiti. Tutte le pratiche di contenzione, tra cui anche l'utilizzo dei tappeti di contenzione, rappresentano, oltre che una inaccettabile violenza, uno dei tanti simboli del fallimento dell’utopia psichiatrica.

Come Collettivo Artaud riteniamo sia necessario, dopo due anni di vicinanza e supporto costante, assicurare ora più di prima una presenza numerosa di testimonianza e appoggio in quest'ultima fase del primo grado del processo, in quello che sarà probabilmente un momento di sofferenza e di forte impatto emotivo, comunque vada. A fianco di chi ha subito maltrattamenti e violenze all'interno della struttura di Montalto di Fauglia e delle loro famiglie, ma anche in nome delle tante vittime di abusi psichiatrici che ancora, lontano dai riflettori e dalle telecamere, vengono perpetrati ai danni di persone private della libertà personale e non in grado di difendersi da sole.


Partecipiamo al PRESIDIO in SOLIDARIETÀ alle VITTIME

MARTEDÌ 4 novembre ore 10.30 c/o il Tribunale di Pisa in Piazza della Repubblica.


Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud

Comitato Sanità Pubblica Versilia-Massa Carrara

Coordinamento Regionale Toscano Salute Ambiente Sanità 


per info:

Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud

via San Lorenzo 38, 56100 Pisa 3357002669

antipsichiatriapisa@inventati.org artaudpisa.noblogs.org


LINK per ascoltare intervista a radio Ondarossa sul prossimo PRESIDIO di martedì 4/11 per la sentenza del processo sui maltrattamenti alla Stella Maris

Martedì 4 novembre dovrebbe arrivare la sentenza di primo grado del tribunale di Pisa in merito all'inchiesta sui maltrattamenti presso la struttura Stella Maris, il cui iter abbiamo seguito nel corso degli ultimi mesi.

Faremo un presidio sotto il tribunale di Pisa in piazza della repubblica a partire dalle 10:30.
Questo è il link per ascoltare l'intervista che abbiamo fatto, come collettivo Artaud,
a una settimana dalla comunicazione della sentenza.

https://www.ondarossa.info/newsredazione/2025/10/stella-maris-4-novembre-sentenza-primo

sabato 25 ottobre 2025

Sabato 1 novembre TUTT3 PAZZ3! giornata antipsichiatrica c/o Agripunk (Arezzo)

 

SABATO 1 NOVEMBRE c7O AGRIPUNK spazio rifugio antispecista Ambra, Arezzo, in località L'Isola.


TUTT3 PAZZ3!
Giornata antipsichiatrica

Dalle 15.00 ci racconteranno la loro storia e le loro attività

il collettivo Antipsichiatricco Antonin Artaud

Brigata Basaglia Firenze

Al termine, cerchio di parola sulle nostre esperienze, neurodivergenze e
follie.



Alle 20.00 cena di autofinanziamento per il rifugio antispecista
Dalle 22.00 serata danzante con @minoranza_di_uno @l.incubo @discordiahc e
@illrolz999
Ingresso libero per tutto, tranne per la cena per la quale è chiesta la
prenotazione via whatsapp al 3355309606 ed un'offerta libera ma consapevole.


Il collettivo Antipsichiatricco Antonin Artaud è a Pisa nato nel 2005 . Si propone come gruppo sociale che, costruendo occasioni di confronto e di dialogo, vuole sostenere le persone maggiormente colpite dal pregiudizio psichiatrico.


Brigata Basaglia Firenze è un progetto dedicato al supporto psicologico e
sociale tramite sportelli di ascolto e supporto per la comunità.


venerdì 17 ottobre 2025

PISA: 25/10 INCONTRO con RENATO CURCIO c/o Spazio Antagonista Newroz

SABATO 25 ottobre a PISA c/o Spazio Antagonista Newroz via Garibaldi 72 alle ore 17:30

La Libreria Paulo Freire e il Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud

presentano:

INCONTRO CON RENATO CURCIO

e la presentazione del suo ultimo libro:

INTELLIGENZE ARTIFICIALI E INTELLIGENZE SOCIALI

di Renato Curcio edizioni Sensibili Alle Foglie

Sarà presente l’autore

 

giovedì 16 ottobre 2025

"DEFINISCI MALTRATTAMENTO" comunicato sull'ultima udienza del processo sui maltrattamenti alla Stella Maris

 

DEFINISCI MALTRATTAMENTO

“Definisci bambino”: abbiamo ancora nelle orecchie la sciagurata domanda pronunciata dal Presidente dell’associazione Amici di Israele, rivolta durante un dibattito televisivo all’ allibito interlocutore, per giustificare la strage di minori nella Striscia di Gaza.

Queste parole, che producono sdegno e disgusto, possono essere paragonate a quelle pronunciate dall’avvocato Stefano Del Corso, difensore della dottoressa Masoni, durante l’ultima udienza del processo Stella Maris. L’avvocato ha domandato alla giudice e agli astanti di definire la parola “maltrattamenti” in riferimento a quanto accaduto tra le mura della struttura di Montalto di Fauglia. E non era la prima volta! Altri avvocati nel corso del processo avevano provato a sminuire e a derubricare gli efferati atti che sono stati ripresi dalle telecamere dei carabinieri nell’estate del 2016 nel refettorio della struttura. Secondo i legali degli imputati quei 284 episodi di botte, vessazioni, umiliazioni, documentati dalle videocamere in quasi quattro mesi di riprese, non erano maltrattamenti ma un semplice eccesso di mezzi di correzione.

Eppure alcuni genitori quando sono stati chiamati dai carabinieri a vedere per la prima volta le immagini dei propri figli malmenati, strattonati e offesi verbalmente, si sono sentiti male; quando i video sono stati presentati al processo molti astanti sono usciti dall'aula; quando i giornalisti e i tecnici, che hanno prodotto il reportage della Rai sui fatti della Stella Maris, hanno visto quelle immagini le hanno definite “violenze inaudite su soggetti indifesi e quindi meritevoli di una cura ancora maggiore”.

A tutti era parso evidente cosa vuol dire “maltrattamento”, non appariva così complicato definire il termine. Erano bastate le immagini nella loro cruda evidenza, nella loro oggettiva presentazione a spiegare che cosa è un maltrattamento.

Ma per capire il senso di certe affermazioni che sembrano offendere il buon senso, oltreché umiliare ancora una volta i ragazzi e i loro familiari, bisogna riferirsi al codice penale e a quello che esso prescrive. È lì che si gioca la vera partita giudiziaria, è  lì che il termine assume una valenza valoriale. Il maltrattamento secondo il codice penale deve prevedere la presenza di atti abituali o sistematici che cagionano sofferenze fisiche o morali: percosse, violenze fisiche o sevizie; minacce o ingiurie gravi; “Comportamenti ripetuti che arrecano danno morale o psicologico”. Queste condotte devono avere come effetto la sofferenza fisica o morale per la vittima anche senza la presenza di lesioni gravi.

Il reato di maltrattamento ha dunque bisogno, per essere definito tale, della “abitualità”, deve cioè essere ripetuto nel tempo, non configurarsi come un episodio isolato.

Da ciò si capisce perché gli avvocati delle difese abbiano teso a parlare di singoli episodi non sistematici, a fare riferimento a condotte isolate, cercando di dimostrare che i maltrattamenti erano solo buffetti, al limite “eccesso di mezzi di correzione” o “ingiurie”: reati che se venissero accolti come plausibili dalla giudice Messina sarebbero già prescritti da tempo. E tale accoglimento avrebbe dunque l’effetto di ridurre in una bolla di sapone un processo andato avanti per anni con decine di persone implicate tra imputati, parti civili, avvocati, consulenti.


Ma la realtà è un’altra: come aveva scritto il Giudice dell’Udienza Preliminare Giulio Cesare Cipolletta nella sentenza-ordinanza del 2019, dopo soli quattro giorni di riprese i video già documentavano “atti di violenza fisica come schiaffi e strattoni oppure minacce ed ingiurie, poste in essere in maniera del tutto gratuita e senza riferimento a pregresse condizioni dei pazienti”. Col passare del tempo quegli atti reiteratamente compiuti, nell'indifferenza degli operatori che osservavano inerti la scena (a testimonianza di un'abitualità fatta di violenze accettate e condivise,) hanno dimostrato, secondo la requisitoria finale del Pubblico Ministero Pelosi, la presenza di un sistema fortemente radicato.

Nella sua arringa finale il PM ha posto l’accento sulla abitualità delle condotte maltrattanti, sull’atteggiamento indecoroso e poco professionale degli operatori Stella Maris, sul clima di paura che dominava la struttura, sull’omertà che regnava in quelle stanze. Tutto ciò ha reso possibile il fatto che la Stella Maris abbia potuto assumere l’aspetto di una struttura concentrazionaria (cosa peraltro ben esplicitata anche dalla relazione del Perito del tribunale Alfredo Verde) dove la brutalità aveva preso il sopravvento, dove le condotte violente erano sistematiche e non episodiche, reiterate anche di fronte a un pubblico inerte. Cosa è accaduto, ci chiediamo, al di là del refettorio, l'unico luogo dove erano state posizionate le telecamere? Cosa poteva succedere nei bagni, nelle camere, nei corridoi? Non è difficile immaginarlo. Il Pubblico Ministero aveva ben definito come maltrattamenti quelle “condotte plurime rivolte a soggetti indifesi e appartenenti alla stessa comunità”, e in base a tale convinzione aveva chiesto le relative pene fino a un massimo di cinque anni di reclusione.

"Il più grande processo per maltrattamenti ai disabili in Italia" (come era stato definito dal documentario che la Rai ha messo in onda due anni fa) che sta lentamente volgendo alla conclusione, è anche quello che ha portato alla luce la pratica disumanizzante, degradante, brutale dell'"arrotolamento" degli ospiti ritenuti recalcitranti, oppositori, ingestibili, all'interno di tappeti comperati per l'occasione all'Ikea. E della difesa pubblica di questa pratica da parte di avvocati, testimoni e imputati, che l'hanno rivendicata addirittura come "strumento dolce", come una normale routine da adottare per il bene dei "pazienti". Anche nel corso dell'ultima udienza c'è stato chi ha avuto la spudoratezza di definire il tappeto contenitivo un "presidio di civiltà". Come Collettivo abbiamo denunciato e ribadito in tutte le sedi che non ci sono ragioni che possano giustificare una violenza del genere. Che non si possono arrotolare esseri umani in un tappeto. Che le pratiche manicomiali non dovrebbero mai trovare spazio. Che le persone non si legano, mai.

La negazione e il ridimensionamento dei maltrattamenti (come purtroppo è accaduto anche nell’ultima udienza) e della loro reiterazione e continuità di fatto, così come il tentativo di ridurre tutto a singoli episodi, decontestualizzandoli e depotenziandoli, rappresentano l'ennesimo schiaffo intollerabile alle sacrosante aspettative di giustizia delle vittime e delle loro famiglie.

Martedì 4 novembre 2025, molto probabilmente il giudice dovrebbe emettere sentenza di primo grado. Invitiamo tutte/i a partecipare al PRESIDIO in SOLIDARIETÀ alle VITTIME dei MALTRATTAMENTI MARTEDÌ 4 novembre ore 10.30 c/o il Tribunale di Pisa in Piazza della Repubblica.


Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud


Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud

via San Lorenzo 38, 56100 Pisa

antipsichiatriapisa@inventati.org

www.artaudpisa.noblogs.org 3357002669


martedì 7 ottobre 2025

FOLLONICA (GR) venerdì 10 ottobre presentazione dell'opuscolo IL RUOLO DELLA PSICHIATRIA NELL'OCCUPAZIONE DELLA PALESTINA

VENERDì 10 OTTOBRE a FOLLONICA (GR)

c/o Ex Casello Idraulico in via Roma alle ore 18


il Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud presenta l’opuscolo

IL RUOLO DELLA PSICHIATRIA NELLA OCCUPAZIONE DELLA PALESTINA

a cura di Campaign for Psych Abolition


durante l’iniziativa verrà fatto un aggiornamento sulla Flotilla


organizza il Centro di Solidarietà Internazionalista

 

lunedì 6 ottobre 2025

LIVORNO: venerdì 24 ottobre INCONTRO CON RENATO CURCIO c/o Teatro Officina Refugio


 VENERDì 24 ottobre a LIVORNO c/o Teatro Officina Refugio,

Scali del Refugio 8 alle ore 18:30

il Teatro Officina Refugio e il Collettivo Antipsichiatrico Antonin Artaud presentano:

INCONTRO CON RENATO CURCIO

e la presentazione del suo ultimo libro:

INTELLIGENZE ARTIFICIALI E INTELLIGENZE SOCIALI

di Renato Curcio edizioni Sensibili Alle Foglie

Sarà presente l’autore

Collettivo Antipsichiatrico "Antonin Artaud" Pisa - 2007 antipsichiatriapisa@inventati.org